COMUNICATO STAMPA
Una foto del quotidiano locale il 22/6/13 rivela il vero scopo, non certo encomiabile, dell’ attuale Commissario portuale che insiste da oltre un anno a coinvolgere personalità di Catania nell’intento di tramutare le banchine del porto in ricche aree edificabili con indici di cubatura Mc/Mq al doppio di quelli ammessi in città.
Infatti tale Commissario, calato dall’asse Roma-Palermo già sintomatico dello sfascio amministrativo ed in atto congruamente retribuito in aggiunta alla già congrua pensione ottenuta per assistere la madre malata, da oltre un anno non riesce o non vuole interessarsi dei problemi della pesca, del diporto, delle crociere e neppure della montagna di containers che dividono Catania dal suo mare e non sono stati ancora trasferiti ad Augusta per come richiesto inutilmente finora dalla cittadinanza, dagli ambientalisti e perfino da Confindustria Trasporti.
Tale Commissario ha infatti ospitato dentro il porto non a caso, il Sindaco e gli ordini professionali di architetti ed ingegneri per una “Festa dell’architetto” , che poco o nulla attiene al sistema dei trasporti di un porto internazionale con priorità mercantile come quello di Catania.
Gli stessi ordini, in realtà , risulterebbero di grande attinenza nella realizzazione della malcelata destinazione edificatoria delle banchine predisposta dal Commissario e da chi con lui, se potessero apportare la cultura professionale locale di cui essere fieri e indurre così la casta politica a rinunciare finalmente al ricorso di “luminari” stranieri che hanno finora indirizzato al peggio interi quartieri di Catania.
Una sola condizione osta a tale scelta; non possono coesistere due città nello stesso territorio e non è legittima la assurda cubatura prevista dall’attuale commissario nel suo azzardato accordo con il vecchio sindaco, perché è contraria allo svolgimento ed allo sviluppo delle finalità istitutive mercantili della Autorità Portuale. .
La città Catania e l’attuale suo nuovo-vecchio Sindaco, devono prendere atto che una autonoma “città Porto” non ha ragione di esistere perché già dimostratasi incapace di pareggiare i suoi costi con entrate proprie mercantili come dimostrano i dati ministeriali a tutto il 2011 e come viene confermato dall’attuale tentativo di ricorrere ad entrate improprie immobiliari.
La “città Porto” deve liberarsi dagli alti costi rappresentativi e dirigenziali lungamente sopportati a partire dal 1994 e deve venire incorporata ed amministrata dalla Città Catania.
Catania dal suo porto deve potere ricavare finalmente le giuste entrate finanziarie da turismo, crociere e anche da immobili non certo del tipo ecomostro “Mulino S.Lucia”, che diano lavoro a decine di migliaia di cittadini e decurtino a tutta la cittadinanza l’attuale e pesantissimo carico fiscale oggi sopportato a stento.
Catania, 23 Giugno 2013
COMITATO CITTADINO PORTO DEL SOLE
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non ho ancora letto la denuncia del Comitato Porto del sole. Lo farò a breve e sono certa che sarà fondata e veritiera. Tuttavia vorrei solo augurare agli arrabbiati catanesi di sperare nella gestione -amministrazione Bianco solo ad una condizione : che venga nominato assessore ORAZIO LICANDRO. E' il solo che può dare una garenzia in ordine a certi indirizzi da prendere per evitare che il disastro ambientale continui.
come si fa ad aderire a questo comitato? grazie
Basta telefonare al 347/9026750 . Non costa nulla e serve molto ai nostri figli.