A chi è stato dato l’incarico di vigilare su questa RNI (riserva naturale integrata) e salvaguardare i suoi pipistrelli, riconosciuti -da una direttiva comunitaria del 1992- come specie da tutelare? Al Cutgana, Centro Universitario per la Tutela e la Gestione degli Ambienti Naturali e degli Agroecosistemi, un Ente universitario multidisciplinare, già sotto i riflettori dei media e sotto inchiesta da parte della Procura della Repubblica per storie poco chiare di nepotismo e di gestione di fondi pubblici.
Nel caso della Grotta Palombara il Cutgana è ‘sotto osservazione’ per altro, vale a dire per il modo in cui svolge il suo compito di gestione che dovrebbe esser caratterizzato, vista la natura dell’Ente, non solo dal monitoraggio dello stato della grotta e della conservazione della sua colonia di chirotteri, ma anche da studi che permettano di evidenziare tempestivamente eventuali problemi di conservazione delle specie.
Questa nuova struttura, secondo la FSRS, potrebbe avere avuto un impatto negativo sulla colonia di pipistrelli. Recenti studi sembrerebbero dimostrare, infatti, che cancelli di questo tipo, pur essendo conformi alle direttive di quel tempo, ostacolino il passaggio dei chirotteri appartenenti alla specie Miniopterus schreibersii, che tendono ad abbandonare il rifugio.
Proprio per questo gli speleologi hanno chiesto più volte all’Ente gestore di rimuovere il cancello, senza tuttavia nessun risultato.
C’è di più. Il Cutgana avrebbe pubblicato su varie testate cartacee e sul web l’annuncio di aver iniziato il monitoraggio della colonia di chirotteri alla Grotta Palombara e di averlo fatto in collaborazione con alcuni gruppi speleologici locali. Ma i gruppi speleologici chiamati in causa dichiarano “di non aver mai svolto alcun monitoraggio ed i risultati di tale studio non sono mai stati resi noti.”
Ritenendo che l’Ente gestore non eserciti adeguatamente il suo ruolo, la Federazione Speleologica ha chiesto di intraprendere un monitoraggio indipendente all’interno della Grotta Palombara, presentando un progetto al Cutgana e all’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente ed effettuando nel luglio 2011 il primo (poi rimasto unico) sopralluogo.
Dal sopralluogo è emersa, nella Sala del Guano, utilizzata dai piccoli mammiferi per la riproduzione e lo svezzamento dei piccoli, la presenza di 650 esemplari appartenenti al genere Myotis, mentre sarebbero risultati assenti i Miniotteri, un dato che potrebbe essere messo in relazione alla presenza del cancello all’ingresso della grotta.
Nessun altro sopralluogo è stato effettuato, data la difficoltà del Cutgana a reperire le somme necessarie al pagamento degli straordinari al personale dipendente che avrebbe dovuto accompagnare gli speleologi durante i fine settimana. Collaborazioni volontarie pare siano state scoraggiate.
Almeno due le questioni che si aprono
La Federazione Speleologica, nel denunciare l’assenza di un progetto di monitoraggio costante e scientificamente valido da parte del Cutgana, conclude così il suo Comunicato: “Il disinteresse nei confronti della colonia, costituita, ribadiamo, da specie ‘minacciate di estinzione e vulnerabili’ […], dovrebbe essere già da sola causa di revoca della convenzione di affidamento, secondo quanto previsto dall’art. 15 della convenzione stessa.
Documenti
La FSRS chiede dunque che venga fatta luce su eventuali irregolarità ed inadempienze dell’Ente gestore. Chiede inoltre la rimozione del cancello che occlude l’ingresso della grotta, per consentire il passaggio dei Miniotteri. Infine chiede che, al fine di verificare lo stato di salute della colonia, un monitoraggio della colonia, effettuato da personale scientificamente e tecnicamente qualificato, venga inserito come obbligatorio nella nuova convenzione di affidamento”.
Il Gruppo Italiano per la Ricerca sui Chirotteri ha reagito prontamente alla denuncia della Federazione Speleologica, inviando una lettera in cui si chiede la pronta rimozione del cancello incriminato “anche perché non sussiste il problema di disturbo della colonia da parte della popolazione, in quanto situata in un punto della grotta inaccessibile se non con attrezzature specifiche per la speleologia”.
Ma il Cutgana non ci sta e ribadisce che l’installazione del cancello si è resa necessaria per limitare il
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