Una rete di ragazzi, i più “bravi”, gli allievi d’eccellenza, quelli delle scuole di Studi superiori universitari d’Italia, per la prima volta dalla fondazione della Scuola Superiore di Catania, tra il 19 e il 21 aprile, si sono ritrovati nella città etnea per l’assemblea semestrale della “Rete Italiana degli Allievi delle Scuole e degli Istituti di Studi Superiori Universitari”.
Il progetto della Rete nasce nel 2010 con l’obiettivo di creare una ragnatela di rapporti reciproci tra gli Allievi delle otto Scuole Superiori italiane: Scuola Normale Superiore di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare di Lecce, Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, Scuola Galileiana di Studi Superiori di Padova, Collegio Superiore Alma Mater di Bologna, Scuola Superiore di Udine e Scuola Superiore di Catania.
Un’iniziativa che parte dal basso, anche con l’intento di colmare la mancanza di un coordinamento nazionale tra i vari istituti superiori di eccellenza, pur accomunati da una serie di requisiti comuni, come la promozione del merito, la gratuità, la didattica integrativa di alta formazione, l’avvio precoce alla ricerca e la residenzialità, vissuta nella sua centralità di momento aggregativo di ogni comunità solidale.
L’incontro della scorsa settimana si è articolato in 3 giorni. A porgere il saluto di benvenuto agli Allievi sono stati il presidente della SSC, Francesco Priolo, che ha portato ai presenti anche il saluto del rettore Giacomo Pignataro, e il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli.
I lavori dell’assemblea generale degli studenti sono stati preceduti da un seminario-dibattito dal titolo “Diritto al Lavoro”, al quale hanno preso parte il magistrato Felice Lima, la prof.ssa Loredana Zappalà (docente di Diritto del Lavoro nel Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali) e il prof. Santo Di Nuovo (docente di Psicologia presso il Dipartimento di Scienze della Formazione).
Il soggiorno a Catania è stato anche un’occasione per apprezzare le bellezze del territorio etneo, dall’Etna e i suoi crateri allo splendido barocco del centro storico, fino alle specialità culinarie.
Tutto ciò ha fatto da cornice all’assemblea, che tra i punti all’ordine del giorno presentava:
“Merito” e “mobilità sociale” sono state poi le parole chiave della riflessione della coordinatrice dell’assemblea, Maria Antonia Panascì (Ssc), che nel corso dell’inaugurazione dei lavori ha sottolineato come tra i due concetti intercorra un relazione servente: “l’inflazionata parola “merito” che nella nostra epoca molto spesso viene vestita di elitarismo, è al contrario declinata nella nostra esperienza umana e accademica come imprescindibile strumento di mobilità sociale e valorizzazione delle differenze. L’esserci costituiti Rete significa dar peso a queste parole, il cui volto è stato scalfito dalle recenti manovre finanziarie e dalla loro idolatrica urgenza di tagli lineari, ispirati a un’idea di “stabilità” sicuramente estranea ad una generazione liquida, figlia di uno Stato leggero e orfana di innovazione, sviluppo e futuro. Da qui l’esigenza di scelte politiche che sappiano avere la profondità temporale di un investimento serio sul nostro capitale umano”.
Il progetto, quindi, non vuole essere elitario, ma si propone di far da traino per il rilancio delle Università attraverso la riaffermazione forte di parole come “cultura” e “merito”, che oggi suonano vuote e prive di significato. Colpa di scelte politiche con le quali, in momento di crisi, si è deciso di tagliare, anziché investire, sui giovani e sulla ricerca.
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