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Lido Tribeach, decreto di sgombero senza seguito

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L’ordinanza di sgombero per il lido Tribeach è arrivata. Ancora una volta Argo ha chiesto e ottenuto l’accesso agli atti e pubblica oggi l’ingiunzione con cui il Demanio Marittimo, in data 28 marzo 2013, ordina che, entro dieci giorni, “l’area di proprietà privata antistante l’area demaniale marittima in viale Ruggero di Lauria” venga sgombrata. Si tirano finalmente le necessarie conseguente della revoca della concessione rilasciata alla ditta Buy2Build.
Il 17 agosto 2012, infatti, il Demanio ha revocato sia la concessione dell’area pubblica, sia l’autorizzazione relativa all’area privata, ma sottoposta comunque a vincolo demaniale. Su questi spazi contigui, uno pubblico e uno privato, la società Buy2Build aveva infatti chiesto e ottenuto nel maggio del 2012 il via libera per costruire una struttura balneare, a determinate condizioni:

  • il carattere stagionale, con impegno del concessionario a lasciarla libera, a conclusione della stagione balneare, da qualsiasi residuo o materiale
  • l’obbligo di chiedere e ottenere le autorizzazioni delle altre amministrazioni, in particolare dell’ufficio urbanistica del Comune (Argo ha già pubblicato i pareri non sempre lineari del Comune, conclusi con una diffida datata 12 giugno)
  • l’altezza della recinzione, fissata dalla Sovrintendenza a metri 1,40 (parametro del tutto ignorato dalla ditta).

DOCUMENTI del DEMANIO MARITTIMO:

Non avendo la ditta ottemperato alle ultime due condizioni e avendo realizzato una struttura difforme dal progetto presentato (come leggiamo nel documento di revoca), il Demanio decide, quindi, il 17 agosto, di revocare autorizzazione e concessione. Siamo in piena estate, il lido è in piena attività e continuerà ad essere operativo per tutta la stagione. Il Comune non interviene per far rispettare la propria diffida, il Demanio per imporre lo sgombero previsto dalla revoca.
A stagione conclusa, la ditta non rispetta nemmeno la condizione della stagionalità, le strutture non vengono smontate se non in minima parte, lo stato dei luoghi non viene riportato alle condizioni precedenti. Cosa -del resto- prevedibile, data la tipologia degli interventi realizzati, molti dei quali di carattere permanente (dal passaggio di tubi sotto il tavolato in legno all’estirpazione e/o spostamento delle specie vegetali).

Il fatto che nessuno degli attori in gioco, nè il Comune né il Demanio né la Sovrintendenza, facesse un passo per rendere operative le proprie decisioni poteva essere determinato dalla attesa della pronuncia del Tar che, dopo due sospensioni, aveva programmato per il 13 febbraio 2013 la trattazione del ricorso presentato dalla Buy2Build avverso la Sovrintendenza.
Ad oggi dal Tar non è arrivata nessuna sentenza, è arrivata invece l’ingiunzione di sgombero da parte del Demanio, un intervento non certo solerte (sono infatti trascorsi 7 mesi dalla revoca) ma in ogni caso benvenuto.
A quasi un mese, tuttavia, dall’emissione della ordinanza demaniale, niente si è mosso: la ditta non ha rispettato il limite dei dieci giorni concessi e non ha approntato le “opere previsionali e segnaletica” prescritte per effettuare lo sgombero in sicurezza. Di più. Le porte in vetro, infrante da vandali e diventate varco di ingresso, sono state sostituite. La Buy2Build non sembra abbia alcuna intenzione di rinunciare.
Torneremo a vedere il solito film, quello delle diffide, revoche e ordinanze che esistono solo sulla carta? Speriamo di no. Adesso tocca alla Capitaneria di porto, che – come leggiamo nell’ordinanza – “quale organo di polizia giudiziaria competente, ha il compito di verificare il rispetto e l’osservanza della suddetta ordinanza di sgombero”.
E tocca a noi tutti, cittadini catanesi, vigilare perchè questo tratto di costa dalla invidiabile bellezza non rimanga irrimediabilmente sconciato.

8 Comments

  1. quando si introdurrà il principio della intangibilità dei beni demaniali per cui strade e piazze , spiagge e scogliere non possono formare oggetto di concessione a privati, avremo la possibilità di poter godere di un minimo di quei beni comuni su cui ogni individuo può mettere piede senza incontrare divieti o preclusioni. Le strade e le piazze non appartengono ai privati ma alla collettività , genericamente intesa, per cui non si danno possibilità di occupazioni stabili a favore di terzi per somministrare bevande o pasti.Il lido montato dalla società Buy2Build è da considerare illecito perchè frutto di un’occupazione abusiva. La scoigliera non si può occupare nè macinare come hanno fatto i signori della Tortuga a Ognina. C’è da dire tuttavia che costoro sono stati condannati a demolire le strutture realizzate ad Ognina sulla via Marittima ed hanno subito una condanna per reati ambientali molto gravi.Possiamo sperare in un futuyro più roseo per i beni comuni? Dipende dalle persone che manderemo a governare.

  2. Vi impressionate per la passerella?
    e per piazza europa, no?
    se prendete le foto della piazza prima dei lavori vi accorgerete della sopraelevazione, rispetto al manto stradale!
    i periti d’appello richiamano, come esempi per legittimare il parcheggio, il caso del posteggio di via Tripoli, a Roma, in realtà sequestrato!
    In primo grado richiamavano “firenze mobilità” un grossissimo scandalo sfociato in processi e condanne.
    sarebbe come legittimare una illegalità prendendo come esempio un’ altra illegalità.
    Perchè le associazioni ambientaliste, i comitati cittadini, non scrivono a Rai Report?
    L’unica trasmissione Tv che è capace di fermarli e riaprire il processo, magari facendolo trasferire ad altra corte d’appello.
    dobbiamo pretendere il ripristino dello stato dei luoghi, ancora possiblissimo.
    Perchè guardate la passerella del lido e non guardate queste cose?
    la pietra lavica dal lungomare che costeggia piazza europa è stata rimossa o sbaglio?

  3. vorrei chiedere all’Osservatore di darsi un volto ed un nome. Credo che l’incontro e la solidarietà nell’iniziativa sarà conseguenziale. Ci vuole la costituxzione di un gruppo con persone altamente competenti. NOn bastano le frasi fatte. Occorre la presenza di tecnici e avvocati competenti.Nutro dei dubbi. Ingegneri che ci mettono il nome e la faccia non ne trovo. Scomettiamo?

  4. Avv. Arena, Lei ha ragione, sarebbe piu giusto ciò che dice.
    Cionondimeno, ritengo che ci siano giornalisti disposti ad ascoltare anche chi, come me, si nasconde dietro soprannomi ridicoli.
    Ammiro chi critica usando il proprio nome, ma ho i miei buoni motivi per non farlo anche io.
    Detto ciò, ritengo che su piazza europa le associazioni cittadine non hanno neppure studiato i documenti, in modo adeguato.
    alcune cose, poi, si vedono ad occhio, basta guardare il profilo della piazza europa, come dicevo,sopraelevato, oppure, la rimozione della pietra lavica sulla costa.
    Ma come hanno fatto ad autorizzarli?
    quello non è demanio?

  5. ….fatto ennesimo ricorso al TAR. In attesa della decisione pagherà’ sempre il solito funzionario che voleva o pensava di far applicare la legge!

  6. L’area su cui sorge la parte di parcheggio lato mare e’ comunale, zona dichiarata ad alto rischio idrogeologico R4 P4 …… Zona con vincolo paesaggistico….. La soprintendenza ai BB.CC…..dormiva…il comune….continua a dormire..il sindaco taglia i nastri!

  7. Scusate ma piazza europa non è bene demaniale destinato all’uso pubblico?
    con le modifiche apportate puo ancora definirsi una piazza ed assolvere alla funzione di aggregazione/raccolta?
    mi pare l’unica piazza italiana con un buco enorme, al centro, riservato ai negozi o no?
    E poi bisogna vedere per l’altro lato c.d. “lato mare” che cosa intende per zona comunale?
    demanio comunale?
    oppure demanio comunale dato in consegna/concessione?
    oppure patrimonio disponibile che non rientra nel demanio?
    E di quale ricorso AL TAR parlate?
    io sapevo che il ricorso AL TAR riguardava un altra vicenda, diversa da quella di piazza europa.
    Ma vi pare possibile rimuovere la pietra lavica che è una bellezza naturale, caratteristica del lungomare di catania, per mettere cemento?

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