“Ricostruiamo insieme”. Questo il messaggio lanciato nell’Aula Magna della Scuola Superiore di Catania dal neo rettore Giacomo Pignataro e dal nuovo presidente della Scuola, Francesco Priolo, accolti in un clima familiare, informale e di gioia dagli allievi e da tutto il personale.
Un momento che non ha risparmiato emozioni e ricordi al neo rettore, già presidente della SSC nel biennio 2009-2010.
I due ospiti, dopo aver insistito per sedere insieme agli allievi durante la cena, si sono resi disponibili a discutere delle problematiche e del futuro
della Scuola in un’atmosfera di confronto e dialogo che mette fine al periodo buio della gestione Recca e della presidenza Vanella. Oggi la Scuola è di nuovo considerata un “fiore all’occhiello” dell’Università e un luogo di promozione del merito.
Lo ricorda Pignataro: “l’Ateneo di Catania ha bisogno di questa Scuola, che dà una rappresentazione di ciò che deve essere l’Università, cioè luogo in cui si coltiva la creatività, si stimola la curiosità, si incentiva l’impegno”.
Gli ultimi anni hanno visto la Scuola passare dalla scena internazionale a quella meramente locale, mentre gli allievi soffrivano della chiusura di ogni spazio di dialogo e della perdita della rappresentanza all’interno degli organi dell’Istituto. Gradualmente è anche diminuita la partecipazione al concorso d’ammissione.
L’incontro è stato organizzato dall’associazione degli ex-allievi, “Alumni”, e coordinato in streaming dal suo presidente Emanuele Pecora, oggi alla Boston University.
Le domande poste dagli allievi ai due ospiti, precedentemente discusse e votate, hanno toccato tutti i temi caldi inerenti il presente e il futuro della SSC: finanziamenti, residenzialità, didattica, rapporto con l’ateneo, ruolo degli allievi, ricerca, mobilità internazionale, post-laurea, rapporto con le altre Scuole d’eccellenza italiane, orientamento.
Sul tema delle risorse, il presidente ha assicurato che i fondi presenti permettono di continuare l’attività della Scuola anche oltre la scadenza del piano quinquennale di finanziamento, prevista per dicembre 2013. Ha comunque auspicato di poter reperire ulteriori sovvenzioni su base regionale ed europea.
Si è poi discusso del tema caldo della residenzialità, resa facoltativa e a pagamento dal decreto rettorale del Maggio 2011, che ha allontanato la SSC dalla sfera delle scuole d’eccellenza nazionali, le quali trovano nella residenzialità obbligatoria e gratuita un valore imprescindibile dell’esperienza formativa degli allievi.
Un’impostazione, questa, condivisa dal neorRettore: “la residenzialità non è tanto un servizio che rendiamo agli studenti; essa fa parte di un progetto di formazione, non soltanto scientifica e culturale, ma anche umana. Renderla gratuita e obbligatoria è strumentale a tale progetto e ci impegniamo a rivedere il decreto rettorale”.
Sulla stessa linea il presidente Priolo, che ha aggiunto: “la residenzialità è l’unica possibilità che abbiamo per condividere in toto il progetto e ricostruire insieme la Scuola”.
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Gli allievi hanno posto poi l’accento sulla sensibile diminuzione delle domande di partecipazione al concorso di ammissione, causata sia dall’assenza di un’attività di orientamento, pubblicità e promozione, sia dall’introduzione di alcuni requisiti come il conseguimento del 100 alla maturità, che non garantisce la potenziale eccellenza dei candidati e scoraggia gli altri diplomati dal mettersi alla prova [si fonda sostanzialmente su una valutazione che non sempre riflette l’effettiva preparazione del ragazzo.]
Pignataro è sulla stessa lunghezza d’onda: “Il 100 non è un requisito fondamentale e utile, dal momento che a Scuola viene già operata una rigorosa selezione con gli esami d’ammissione”.
Per quanto riguarda la promozione della Scuola, il Presidente ha sottolineato l’esigenza di rinnovare il sito – “biglietto da visita anche a livello internazionale” – e di pensare ad altre possibili forme di promozione, quali attività di orientamento, summer school e open day, in vista del nuovo bando di concorso, che verrà emanato a breve.
Sull’avvio precoce alla ricerca, obiettivo primario della Scuola Superiore di Catania, Pignataro si è impegnato a potenziare i rapporti con i centri di ricerca già presenti sul territorio, a coordinare il lavoro dei docenti tutor al fine di delineare e valorizzare il loro ruolo all’interno della Scuola, e a promuovere le possibilità di mobilità internazionale per ampliare e migliorare i campi di ricerca.
La sensazione è che l’elezione di Pignataro abbia posto le basi per una rinascita della Scuola Superiore di Catania, partendo proprio dalla ricucitura dello strappo tra dirigenza e corpo allievi.
Per perseguire gli obiettivi di una maggiore qualità della didattica e di un’integrazione sempre più profonda all’interno dell’Ateneo, potrebbe essere necessario individuare nuove modalità di gestione.
E proprio sull’esigenza di rinnovamento hanno voluto concludere i due ospiti: “Never rely on the past glories”.
Che sia l’inizio di un risorgimento non solo per la cultura di Catania ma anche per la sua prossima amministrazione comunale. Mai più palazzi abusivi e lauree ad disonorem.