Il Comune di Catania non ha quattrini per demolire gli immobili fuori legge sull’Oasi del Simeto e l’abusivismo non può che goderne e proliferare. La denuncia è di Legambiente che non è convinta delle motivazioni addotte dall’amministrazione comunale e fa notare come la progressiva diminuzione delle demolizioni possa, di fatto, incoraggiare il fenomeno.
Nel comunicato degli ambientalisti si sottolinea inoltre come i provvedimenti avrebbero potuto indurre i proprietari a demolire in proprio, col vantaggio per loro di una riduzione dei costi, e come, d’altronde, esista un fondo della Cassa depositi e prestiti, destinato proprio alle demolizioni. Chissà poi, si chiede ancora Legambiente, se il Comune percepisce gli affitti degli immobili divenuti di proprietà comunale ma ancora abitati dagli ex proprietari.
Ecco il testo del Comunicato
Legambiente reputa poco credibili le motivazioni sull’assenza di demolizioni di costruzioni abusive all’interno della riserva naturale “Oasi del Simeto” espresse recentemente sulla stampa dal Sindaco di Catania. Secondo tali dichiarazioni le mancate demolizioni sarebbero da attribuire all’attuale carenza di risorse economiche necessarie per anticipare le somme per l’abbattimento degli abusi e il conferimento a discarica degli inerti.
Alcuni dati possono giustificare lo scetticismo di Legambiente sulle dichiarazioni del Comune di Catania:
- con l’eccezione di una demolizione effettuata nella scorsa estate, non si demoliscono costruzioni abusive nella riserva dal 2007; in precedenza erano state abbattute circa 120 costruzioni;
- la “giustificazioni” addotte dal Sindaco di Catania sono identiche a quelle che è possibile ritrovare nelle cronache di stampa degli anni ’70 dello scorso secolo; non è accettabile che in questo enorme lasso di tempo l’amministrazione di uno dei comuni più grandi d’Italia non si sia dotata di mezzi e strumenti efficaci per contrastare e sanzionare il fenomeno dell’abusivismoedilizio in un’area di elevatissimo pregio ambientale;
- l’effettivo avvio dei provvedimenti demolitori, denotando una chiara volontà dell’amministrazione comunale di procedere a demolizioni e ripristino di ambiente e legalità,avrebbe certamente l’effetto di indurre i proprietari delle costruzioni abusive a procedere essi stessi alla demolizione sia perché dovrebbero sostenere costi sicuramente minori rispetto a quelli di una pubblica amministrazione sia perché manterrebbero la proprietà del terreno in cui hanno abusivamente edificato; in tal modo, ovviamente, il Comune non soltanto dovrebbe anticipare somme soltanto per una parte delle costruzioni da demolire ma stroncherebbe il fenomeno dell’ulteriore abusivismo che, ancora oggi, si verifica all’interno dell’aera protetta;
- la Cassa Depositi e Prestiti, ai sensi del D.L. n. 269/2003 (convertito in legge con la L. 326/2003) concede ai Comuni anticipazioni senza interessi sui costi (comprese le spese giudiziarie, tecniche e amministrative) relativi agli interventi di demolizione delle opere abusive, anche disposti dall’autorità giudiziaria; non sappiamo se il Sindaco di Catania abbia mai chiesto di utilizzare tale fondo.
In materia di scarsa disponibilità di somme per le casse dell’amministrazion comunale di Catania andrebbe verificato se per tutte le costruzioni abusive divenute di proprietà comunale (a seguito delle ingiunzioni a demolire non ottemperate da parte dei responsabili degli abusi) il Comune stia chiedendo agli ex proprietari, quanto meno, il pagamento dell’affitto, considerato che essi continuano ad occuparle come se non fosse cambiata la proprietà.
Il Presidente di Legambiente Catania, Renato De Pietro
Catania 11/03/2013
Siamo sempre in una terra di nessuno…
Mi vergogno di essere governata da persone che non sanno fare il proprio dovere
Sono loro i primi a non rispettare ciò’ che appartiene alla comunità .
Bisogna educare prima questi per far si’ che vengano rispettate le leggi