COMUNICATO STAMPA
Molte sono le polemiche sulla costruenda linea BRT a Catania. Alcune assolutamente condivisibili (in particolare relativamente la sicurezza), altre meno.
E’ indubbio che Catania necessiti di linee urbane più efficienti: solo una grande efficienza (soprattutto in termini di orari) può fare del mezzo pubblico una reale alternativa alle auto private.
Per ottenere ciò è necessario adottare scelte coraggiose, che si scontreranno inevitabilmente con interessi privati più o meno condivisibili.
Ma non è possibile affrontare il tema del traffico senza scontentare o inimicarsi qualcuno, quindi sino a quando non verranno fatte proposte alternative per permettere ai pendolari di arrivare in centro in tempi certi non possiamo che sostenere la proposta BRT del Comune di Catania auspicando tutte le modifiche necessarie a rendere il sistema il più sicuro possibile.
Auspichiamo anzi che il sistema delle corsie preferenziali si allarghi ad altre aree e favorisca non solo il sistema degli autobus ma anche quello ciclistico che per ampie zone di Catania potrebbe realmente rappresentare un valido mezzo di circolazione.
A tal proposito chiediamo un aumento delle piste ciclabili e proponiamo l’immediata realizzazione di una pista sul lungomare (che avrebbe anche una valenza di tipo turistico) e che permetterebbe di percorrere tutta la zona est di Catania, ed un’altra in uno dei marciapiedi centrali di corso Italia (in direzione est ovest).
Un plauso a quei commercianti che con riferimento alle BRT non si sono fermati a un No ma che stanno insieme agli esperti del Comune studiando eventuali percorsi alternativi su alcuni tratti con particolari criticità.
L’essenziale è che alla fine chi voglia utilizzare il mezzo pubblico o la bici in alternativa all’auto sia messo in condizioni di farlo.
Peraltro meno auto in circolazione saranno un vantaggio anche per chi, per scelta o per necessità, dell’auto non può farne a meno.
Il Presidente WWF Catania, Maurizio Musmeci
Il delegato LIPU, Giuseppe Rannisi
Concordo in pieno con il discorso sul BRT e,
sebbene siano stati commessi alcuni errori davvero grossolani ed indifendibili, penso che l’operazione nel suo complesso meriti il massimo appoggio.
Aggiungo solo che con #salvaiciclisti avevamo chiesto la transibilità per le bici come per le altre preferenziali, ben conoscendo la pericolosità del procedere col traffico diurno in prossimità dei cordoli, ma non siamo stati ascoltati, col risultato che aggiungeremo anche il transito in quelle corsie tra le nostre buone azioni illegali quotidiane.
Sono piuttosto allarmato per il discorso delle piste ciclabili. Il WWF non dovrebbe lanciare queste idee malsane.
Sarà perchè i ciclisti urbani vengono visti come una sorta di specie in estinzione, ma forse prima di pronunciarsi sarebbe il caso di chiedere a loro.
In corso italia transito normalmente tra i 30 e i 40 Km/h e una pista ciclabile sul marciapiedi significherebbe che
– o ma fazzu a peri,
– o investo una 20 di pedoni al giorno,
– o, come al solito, mi comporterò illegalmente andando
sulla corsia delle auto (essì perchè in presenza di una pista ciclabile i ciclisti hanno l’obbligo di percorrerla!)…
Le piste ciclabili NON si fanno sul marciapiedi! Punto.
Anche in questo caso, comunque, #salvaiciclisti era intervenuto chiedendo se e quando sarà considerato finalmente il caso, di chiudere al traffico uno dei controviali.
Del lungomare è prevista la pedonalizzazione, quindi, piuttosto, mi concentrerei sull’opposizione allo scandaloso progetto
del centro commerciale, altro che ciclabile sul marciapiedi..
Attilio Pavone