Lo scorso 8 febbraio si è si è svolta la prima udienza del processo di Appello per l’omicidio di Pierantonio Sandri, scomparso a Niscemi, nel settembre del 1995, a soli 18 anni, per aver visto troppo in occasione di un atto di intimidazione e del cui assassinio si è avuta notizia solo 14 anni dopo, grazie alle rivelazioni di un collaboratore di giustizia sopraffatto dai sensi di colpa.
Un anno fa, la sentenza di primo grado aveva riconosciuto solo la colpevolezza del giovane collaboratore di giustizia niscemese C. G., che peraltro aveva confessato di aver commesso il crimine insieme ad altri tre giovani esponenti della mafia di Niscemi, di cui uno minorenne come lui all’epoca dei fatti.
Ma la sua testimonianza non era stata ritenuta sufficiente per condannare anche il presunto coautore dell’omicidio.
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Come nelle precedenti occasioni, era presente in Tribunale con bandiere e magliette il coordinamento di Libera, anche per tener viva la memoria di Ninetta Burgio, la madre di Pierantonio, nel frattempo deceduta.
Una nuova testimonianza lascerebbe sperare in un diverso esito del processo. E’ quella della sorella di uno degli altri assassini di Pierantonio, a sua volta messa al corrente dal fratello.
Essa ha ricostruito, in maniera precisa e corrispondente nei particolari, gli stessi scenari raccontati dal collaboratore già condannato.
Sulla base di questa testimonianza, la notte precedente l’apertura del processo d’appello è stato arrestato a Livorno il quarto uomo coinvolto nell’assassinio.
Il processo è stato quindi rinviato a una nuova udienza che si terrà il 5 aprile, per dare tempo alla difesa e alla corte di esaminare la nuova deposizione.
Un pensiero e una preghiera per Ninetta Burgio,mamma instancabile per la memoria del suo Pierantonio! <3