Cordolo assassino? Non compete a noi stabilirlo. Di fatto c’è stata una caduta rovinosa che ha causato la morte di un uomo e di cui si parla poco, forse per paura delle responsabilità.
Rischiamo di mettere nel dimenticatoio o di trasformare in un numero (la prima vittima del BRT) una persona con un nome e con un volto. Per ricordarlo e per riflettere sulle modalità con cui viene condotto il progetto BRT, pubblichiamo oggi la lettera del figlio del signor Gianni Bruno.
Mi chiamo Vincenzo Bruno e sono il figlio della persona che è inciampata nei nuovi cordoli giallidella BRT, uscendo dal panificio di Piazza Lanza 8, lo scorso 15 Gennaio.
Mio padre non ha avuto scampo, aveva i sacchetti della spesa in mano e ha sbattuto violentemente il capo decedendo quasi sul colpo. Ho trovato il vostro sito quasi per caso, mentre cercavo se c’era qualcun altro che avesse avuto problemi con questi micidiali cordoli.
Ho provato grande rabbia e sconforto quando, dopo appena un giorno, ho visto che -davanti al panificio- avevano accorciato il cordolo e avevano messo persino le strisce pedonali.
La mia vita e’ stata stravolta dal 15 Gennaio 2013. Mio padre era una persona attiva e badava completamente a mia mamma che è invalida al cento per cento.
Noi non abbiamo ancora avuto il coraggio di dirle la verità, anche perchè temiamo che non possa reggere a questo dolore e le abbiamo inventato che mio padree è partito per un mese, a Milano, per dei controlli e a casa evitiamo sempre di parlare di lui.
E’ come se non fosse mai esistito e questo provoca in me ancor più dolore e, in qualche altra stanza della casa, lontano da mia madre, mi nascondo e mi sfogo a piangere e mi dispero.
Mia madre mi chiama col nome di mio padre e tutto diventa surreale. Mi sembra tutt’ora un incubo e stento a credere che sia successo proprio a me.
Ancora una volta è stato deciso qualcosa da chi ci amministra, senza preparare adeguatamente i cittadini, senza tenere conto delle reali esigenze e dell’impatto concreto che avrebbe avuto questa installazione.
L’altezza di questi cordoli è assurda, avrebbero dovuti essere installati almeno a mezzo busto in modo da essere ben visibili, perchè in questo modo sono delle vere e proprie trappole. Se un mezzo a due ruote li dovesse urtare non c’è scampo, sono sicuro che già si sono verificati e si verificheranno incidenti anche gravi.
Ormai si viaggia calcolando il millimetro, perchè di solito da un lato c’è la fila delle macchine posteggiate e dall’altro il cordolo giallo. Una vera follia e un pericolo costante. Basta che ci sia una macchina in manovra o l’apertura dello sportello di una macchina in sosta e si rischia l’incidente o il blocco del traffico.
Vorrei ringraziare, anche a nome di mio padre che non c’è più, questi geni che hanno deciso questo progetto passando sopra le nostre teste e senza fare uno studio approfondito, senza pensare a quali potevano essere le conseguenze di una decisione che avrebbe avuto un impatto profondo sulla città e sulla vita di così tante persone.
Alle critiche sollevate alla realizzazione di questo progetto è stato risposto che la cittadinanza è restia ai cambiamenti e si deve abituare.
Queste sono solo stupidaggini, mentono e sanno di mentire. E’ solo una follia e la città diventerà ancora più caotica. Non voglio affrontare il tema delle possibili misure per snellire il traffico. Ma di sicuro non c’è mai stata una seria volontà di intervenire su questo.
Concludo dicendo che sento solo l’amarezza di vivere in una città così bella, ma amministrata in maniera completamente folle e arrogante con amministratori sicuri che tanto non saranno mai chiamati a rispondere delle loro decisioni, e con la beffa di sentire solo proclami. Cambiare tutto per non cambiare niente? A Catania è proprio così.
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Signor Bruno, la mia non è retorica né un dire “io l’avevo detto”, ma chi mi conosce sa che dico la verità. Fin da quando hanno iniziato a fare i lavori sulla via Dusmet ho detto che qualcuno avrebbe perso la vita: vuoi un pedone, vuoi un passeggero dell’autobus. Io sono una semplice cittadina che guarda con attenzione ciò che gli altri stanno facendo della mia città e non un ingegnere della viabilità o una che si dedica alla politica. Ha perfettamente ragione ad esprimere tutta la sua rabbia davanti a questo accadimento così grave e doloroso per la sua famiglia. Quando ho appreso la notizia della morte del suo papà ho sentito un gran dolore ed una tale rabbia nel momento che ho ascoltato l’intervista fatta all’assessore. Ma resterà solo rabbia? Cosa dobbiamo fare per farci sentire da questa sorda amministrazione che cammina macinando tutto ciò che trova avanti a sé senza pensare minimamente se le richieste dei cittadini siano giuste e, quindi, da esaminare approfonditamente.
E’ da quando ho saputo (grazie a questo sito) di questa tragedia che manifesto tutta la mia rabbia come fosse stato un mio parente. Sono vicino alla famiglia, seguo dalle pagine del mio profilo FB tutta la vicenda e anche dalle pagine di Iene Siciliane e ho scritto più volte su La Sicilia. Avevo anche intercettato, tra i servizi di Antenna Sicilia, un servizio dove si vedevano i cordoli ancora continui, senza le strisce. Per aver preso a cuore questa tragedia me ne hanno dette di tutti i colori purtroppo anche gettando fango sulla povera vittima che a momenti, per molti amici dell’assessore si è di fatto suicidato, o doveva stare attento lui, o è stata colpa sua. Sig. Vincenzo sono vicino a Lei e famiglia, Le chiedo la gentilezza se può contattarmi, peraltro siamo anche quasi vicini di casa. la mia email è mariobucolo chioccjiola gmail punto com. Grazie
Sentite che intervista assurda, praticamente per l’assessore Cascone il Sig. Bruno si è tuffato!
http://youtu.be/GkhzrYAsGPQ
questa storia dei BRT è raccapricciante. Bisogna chiedere il blocco dei lavori e denunciare questi ignobili progettisti al pari di quelli che all’Aquila hanno fatto morire tanti giovani sotto edifici fatiscenti. La denuncia dev’essere pronta e la Magistratura dev’essere posta in condizione di agire con celerirtà sequestrando i cantieri. Bisogna farla pagare cara a tanti amministratori incapaci a tutelare financo la vita dei cittadini. Dove sono gli avvocati dei consumatori?
il problema che si pone dinnanzi all’elettore odierno è quello che riguarda la tutela dei BENI COMUNI. Cos’è il bene comune? Come dev’essere tutelato?Chi lo deve tutelare? Come si deve reagire? Come si tutela il territorio? Abbiamo il destino tragico delle formiche? I nostri padroni del vapore possono essere fermati nella loro opera di distruzione dell’ambiente? Si può edificare nel rispetto dello stato ambientale?Perchè non si formano comitati di tutori del bene comune? Perchè non mettiamo alla gogna i distruttori dell’ambiente? Come giudicare la ignobile e banale speculazione condotta nell’edificio della vecchia dogana ? Pare che gli affari non siano ottimali ma si poteva intuire che l’obbiettiuo era quello di farne qualche albergo per turisti di transito. Vedrete che la destinazione urbanistica cambierà.I marpioni che hanno fatto l’affare non rinunceranno certo ai benefici.
Ragazzi, guardate che la prima foto è un fake. Sembra che le strisce pedonali siano state disegnate DOPO l’incidente. Ma sono troppo vecchie, e per quanto recenti (nel novembre 2009 in Google Streetview non c’erano strisce ma solo la fascia bianca d’arresto dello STOP), un po’ scolorite lo sono.
Allora, per sostenere un punto vero – il pericolo dei cordoli, abbiamo bisogno di dire le bugie? Impariamo dal caso Giannino, hanno le gambe corte e fanno male alla causa…
il caso Giannino non ha alcun collegamento con le bugie della P:A. In fondo Giannino ha spacciato un titolo di studio che gli stessi liberali hanno criticato e criticano in ordine al valore legale. Rimane fermo il fatto che FARE PER FERMARE IL DECLINO è un movimento intelligente e credibile nel suo programma. E poi tra tanbti bugiardi che la storia ci ha regalato forse Giannino è il più innocuo . Se pensiamo a Garibaldi ed ai Papi ed alla Chiesa cattolica che di morti hanno disseminato la terra non vedo perchè debbo recriminare Giannino che ha solo tentato di giustificare la sua cultura economica con un titolo che molti hanno ma che non hanno meritato.
Le foto sono realissime, le strisce pedonali sono state messe in fretta e furia contemporaneamente con l’accorciamento del cordolo, nonostante ci fosse la pioggia, ecco il motivo perche’ sono sbiadite. Comunque ci sono anche le testimonianze di chi lavora al panificio che possono confermare tutto cio’.