Leggendo delle nuove nomine in seno all’ACOSET, non possiamo esimerci dal constatare che ci ritroviamo davanti all’ennesimo caso di spartizione dei posti di sottogoverno, con l’aggravante che stavolta a beneficiarne è anche una persona condannata a due anni e due mesi per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale nel processo “Cenere” ed interdetta dai pubblici uffici fino al 2015.
Si tratta di Fabio Fatuzzo che nel novembre scorso aveva rassegnato le sue dimissioni da presidente dell’azienda pubblica in ottemperanza alla sentenza definitiva di condanna.
In un’intervista a LiveSicilia aveva dichiarato: «Io sono un insegnate. Ma a seguito dell’interdizione non potrò rientrare a scuola. Quindi devo inventarmi un nuovo lavoro».
A due mesi di distanza a questo ci ha pensato l’ACOSET stessa che lo ha nominato direttore generale.
Quello che i cittadini si chiedono è come sia possibile che la politica dopo tutti gli scandali ai quali si assiste ormai quotidianamente non capisca che è l’ora di cambiare strada. Auspichiamo che la nomina a direttore generale (ruolo peraltro prima inesistente) venga ritirata subito. Gli enti pubblici sono uno strumento attraverso il quale garantire i servizi ai cittadini e non luoghi di spartizione.
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Quello che è più deprimente, soprattutto per chi gli ha rinnovato la fiducia, è che la regia di questa commedia è stata curata da un personaggio che si sta rivelando in tutto il suo essere (portandosi appresso tutto il suo passato, nonostante le "promesse" elettorali).
Vero Sig. Sindaco?