Possibile che l’ufficio urbanistica del Comune di Catania non conosca bene le strutture edilizie del proprio territorio? La domanda non è assurda come potrebbe apparire, visto l’esito che ha avuto la raccolta di firme organizzata dal Forum Salviamo il Paesaggio, nato per combattere la cementificazione selvaggia e privilegiare la riqualificazione degli immobili esistenti e il recupero degli spazi verdi.
A Catania le firme sono state raccolte nel marzo di quest’anno allo scopo di conoscere il numero di abitazioni e fabbricati industriali vuoti, sfitti e non utilizzati nonché delle aree edificabili (residue e nuove) esistenti sul territorio della città e della Provincia.
Il Forum ha quindi inviato al Comune di Catania una scheda da compilare. I dati richiesti avrebbero consentito di conoscere la situazione degli edifici presenti nel nostro territorio. Nulla di più semplice, almeno in teoria. Peccato che il Comune, pur avendo accolto la richiesta del Forum, abbia restituito al mittente la scheda compilata sì, ma solo in minima parte.
Molti dei campi, infatti, sono rimasti vuoti, come si può constatare nell’accluso documento.
La deduzione è semplice: l’ufficio urbanistica del Comune non è a conoscenza di dati fondamentali per una corretta pianificazione del territorio. Sulla base di quali elementi starà provvedendo, proprio in questi giorni, alla stesura del Piano Regolatore?
Non stupisce quindi che ‘Salviamo il paesaggio’ abbia deciso di inviare al Comune una lettera in cui invita l’aministrazione a tenere conto, nella preparazione del PRG (Piano Regolatore Generale), di alcuni elementi fondamentali.
Ed ha utilizzato, come premessa, alcuni dati Istat:
- la popolazione residente in citta è diminuita dai 400.000 abitanti circa del 1969 ai meno di 300.000 del 2011
- i permessi per la costruzione di fabbricati e abitazioni residenziali rilasciati in provincia di Catania riguardano una superficie di 927.281 metri cubi e 283.246 metri quadrati (contro i 757.945 e i 230.021 di Palermo) sebbene non si sia verificato un parallelo fenomeno di crescita demografica;
- il verde pro capite è al di sotto della soglia stabilita per legge; esso non è stato quindi preservato e ciò nuoce alla qualità di vita del cittadino.
Se ne deduce che:
- si sta registrando un ingiustificato consumo di suolo e conseguente danneggiamento del paesaggio naturalistico, senza averne prima verificato l’effettiva necessità
- si stanno accumulando immobili su immobili falsando anche il mercato immobiliare;
Si chiede pertanto all’amministrazione
- di attivare con urgenza un capillare censimento del patrimonio edilizio
- di adottare una moratoria per le nuove edificazioni su aree libere (secondo il piano urbanistico attualmente in vigore e/o sue varianti);
- di spostare le risorse per la realizzazione di nuove strutture (Pua, Prusst, Corso Martiri, “viabilità di scorrimento Europa-Rotolo”) su progetti e piani di sviluppo “volti alla tutela del patrimonio architettonico già esistente, profondamente trascurato, e alla valorizzazione di quello naturalistico”. Questa scelta permetterebbe anche la creazione di “veri” posti di lavoro a lungo termine.