Una parte dei soldi è già in cassa. Serviranno a finanziare la costruzione del nuovo “Policivico” di Palermo, il nuovo Pronto soccorso del “Garibaldi” e un poliambulatorio al “Cannizzaro” di Catania, più vari interventi minori che minori poi non sono.
Un miliardo e 300 milioni di euro sarà investito in Sicilia per l’edilizia sanitaria e il potenziamento delle alte tecnologie. La richiesta di finanziamento era stata inoltrata dall’Assessorato regionale alla sanità nell’ambito del programma degli investimenti sanitari della Regione siciliana (vedi Dupiss: documento unitario di programmazione degli investimenti sanitari in Sicilia). Al momento, solo 5 regioni hanno avuto il benestare da parte del Ministero della Salute.
I fondi derivano in prevalenza dal rifinanziamento della Legge finanziaria dell’88 (803 milioni di euro dello Stato e 42 della Regione), a cui si sommano 140 milioni di euro dovuti all’alienazione di beni immobili delle aziende sanitarie, 200 milioni di euro di fondi PON Fesr (fondi strutturali europei) e 55 milioni di euro da cofinanziamento di privati.
Tra i 79 progetti (vedi elenco dettagliato) la somma più alta (345 milioni di euro) è stata destinata per la costruzione del nuovo ospedale “Policivico” di Palermo. A Catania sono previste il Nuovo Pronto soccorso del Garibaldi (40 milioni di euro), una struttura poliambulatoriale al Cannizzaro per l’attività di intramoenia (12 milioni di euro) e varie ristrutturazioni e adeguamento di immobili in città e in provincia, nonché acquisto di attrezzature (per un importo di quasi 6 milioni di euro).
I fondi relativi alla prima fase (definita nell’elenco già citato) sono immediatamente disponibili; il resto mano a mano che procederanno i lavori.
Qualche giorno addietro l’Assessore in pectore Lucia Borsellino ha dichiarato (vedi strettoweb.com) che la prima cosa che farà sarà la ridefinizione dei criteri per la selezione dei direttori generali siciliani secondo le procedure definite del decreto Balduzzi.
In attesa che l’Assessore definisca nel concreto le modalità e i criteri di attuazione attribuiti dalla legge alle singole Regioni e gli obiettivi da raggiungere, pensiamo che la pubblicazione delle società aggiudicatarie sul sito della Regione possa rappresentare un cambio di rotta. Importante soprattutto che ogni cittadino possa seguire l’andamento dei lavori e conoscere i tempi di realizzazione di ogni appalto.
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