Elezioni universitarie a Catania: vecchi metodi, pochi votanti

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Poco più del 21% di votanti alle ultime elezioni delle rappresentanze studentesche universitarie (10 e 11 ottobre 2012) dell’ateneo di Catania. Tantissime le schede bianche e nulle (dal 26% del Senato, al 43% del comitato per lo sport), solo due donne fra i 17 eletti negli organismi superiori.
Nell’Università, attraversata dal recente scandalo delle mail elettorali, un ulteriore segnale di un malessere diffuso. Sette le liste presentate al Senato accademico, dove ogni gruppo ha potuto misurare il proprio consenso specifico, mentre per gli altri organismi centrali i principali contendenti hanno unificato le forze.
Così i giovani del PD, coerentemente con quanto sta avvenendo nella contemporanea competizione regionale, si sono presentati insieme con Studicentro, la lista dell’UDC legata al Rettore. Azione universitaria (evidente il riferimento all’esperienza di Alleanza Nazionale, ma al suo interno vi erano anche esponenti dell’ala non firrarelliana del PDL) ha unito le forze con Studenti per la Libertà (vale a dire il PDL legato a Firrarello). Actea (lista autonomista) si è legata a Intesa Autonomista, la lista ufficiale dell’MPA coordinata dal figlio di Angelo Lombardo, essendo quello di Raffaele  impegnato a concorrere per un seggio alla Regione.
La divisione dei seggi vede in testa le liste legate al PDL, quindi quelle dell’autonomia e, infine, l’alleanza PD-UDC.
Unica voce fuori dal coro quella del Movimento Studentesco Catanese, che da anni conduce una dura battaglia contro la gestione ‘Recca’ dell’ateneo e che ha tentato di intercettare, e rappresentare, la sfiducia presente fra gli studenti verso l’istituzione universitaria nel suo complesso.
Come ammette Matteo Iannitti, uno dei principali esponenti del Movimento, questa operazione è riuscita solo in parte. Infatti, il Movimento pur sfiorando il 10% dei voti (un risultato decisamente incoraggiante rispetto agli ultimi dieci anni) non ha eletto nessun esponente negli organismi superiori.
Perciò, “c’è ancora tanta strada da percorrere, ma il consenso del Rettore si sta pian piano sgretolando”.
E per contribuire al cambiamento il Movimento Studentesco continuerà a lavorare all’interno del Coordinamento Unico di Ateneo e, più in generale, insieme con tutti coloro che si battono per difendere il diritto all’istruzione.
Concluse le elezioni, rimangono gli interrogativi sulla crisi di credibilità che vive l’ateneo catanese. L’andamento della campagna elettorale, la diffusa non partecipazione degli studenti non fanno, purtroppo, intravedere un ‘cambio di passo’.

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