Categories: MafiaPolitica

Mafia, due libri per ricordare

Due i libri dell’editore Castelvecchi presentati alla Feltrinelli di Catania, per fare memoria dei tristi eventi verificatisi a Palermo tra gli anni ’80 e ’90: “Il sopravvissuto” dell’ex ispettore della DIA Pippo Giordano (scritto con il giornalista Andrea Cottone) e “A Palermo per morire” del giornalista Luciano Mirone.
Il libro di Giordano ha come sottotitolo: “I miei anni in prima linea nella lotta alla mafia con Borsellino, Falcone, Cassarà, Montana”e prefazione del procuratore Antonio Ingroia.
Fino agli anni ’80 Cosa nostra (allora diretta da Michele Greco, detto “il papa”) non aveva nulla da temere perché, anche se i suoi esponenti venivano arrestati, nei processi c’era sempre un giudice compiacente che riusciva a non mandarli in carcere, per insufficienza di prove.
A ribaltare la situazione vennero poi Chinnici, Falcone e il pool antimafia, coadiuvati da coraggiosi poliziotti come Cassarà e Montana, ma il loro lavoro si svolgeva in mezzo a mille ostacoli.
“ Ci davano indirizzi sbagliati –racconta Giordano– e una volta siamo piombati di notte a casa di un poveraccio, che non ne poteva più di essere disturbato da poliziotti che cercavano boss mafiosi. Non ci fornivano microspie e quelle poche che avevano le utilizzavano per spiare noi e i nostri collaboratori. Avevamo auto scassate e ce le facevamo dare dalle nostre famiglie, i binocoli li prendevamo in prestito da un ottico. E intanto, mentre i magistrati rischiavano la vita per acciuffare i latitanti, dall’altra alcuni politici s’incontravano e parlavano con i mafiosi. La collusione Stato-mafia, iniziata ai tempi dell’onorata società, è poi continuata e medici, architetti, avvocati, ministri hanno sempre collaborato con Cosa nostra, creando misteri( si fa per dire!) sulle stragi italiane: per esempio, dopo l’uccisione di Falcone, era scritto che dovesse toccare a Mannino, ma poi questa esecuzione svanì, come mai? “
A Palermo per morire”, di Luciano Mirone, racconta i giorni del generale Dalla Chiesa prima del suo assassinio. Nel libro c’è molto ambiente siciliano e istituzionale, ma si parla anche di massoneria (una realtà che ha sempre permeato i vertici istituzionali italiani) e dell’uccisione di Moro, frutto di un’anomala “fermezza” nel non trattare con ambienti terroristici, anche se pochissimi anni dopo (1981) tutta la DC scese a patti con la mafia per il rilascio dell’esponente democristiano napoletano Cirillo.
In seguito fu tutta una serie di trattative che aumentarono dopo l’uccisione di Borsellino (per non parlare delle strane e prolungate latitanze di molti boss di spicco) .
Ai tempi del sequestro Moro, Dalla Chiesa aveva riferito a Cossiga dove si trovava il covo che teneva sequestrato lo statista, ma gli fu risposto che la “Loggia” non permetteva ulteriori indagini. Quello che fece in seguito Dalla Chiesa è certamente scritto e conservato (o forse ormai distrutto) da qualche parte, ma in ogni strage è sempre sparita qualcosa: la borsa di Moro, la cassaforte di Dalla Chiesa, il computer di Falcone, il famoso taccuino rosso di Borsellino.
Da qualche anno Cosa nostra non spara più perché le armi sono state sostituite da strumenti finanziari e politica degli appalti e perché dagli anni ’80 ad oggi purtroppo poco è cambiato in fatto di collusione Stato-mafia, ma ci sono metodi che restano sempre gli stessi: denigrare i magistrati, accanirsi contro di loro, lasciarli soli e, se poi questi insistono con le loro indagini, …

Argo

Recent Posts

Addio Ognina, il mare non è più di tutti

La battaglia contro la privatizzazione del porticciolo di Ognina sembrava vinta. A maggio dello scorso…

9 ore ago

Alunni con disabilità, il Comune di Catania taglia i fondi per i servizi. Le alternative possibili

In Sicilia si chiamano Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione (ASACOM), in Italia hanno altre denominazioni,…

2 giorni ago

Elena Basile a Catania. I conflitti attuali e la politica dei due pesi e delle due misure.

Felice Rappazzo, docente dell'Università di Catania, ci propone la sintesi di un dibattito avvenuto presso…

4 giorni ago

Ultime sul Ponte. Siamo proprio in buone mani!

Un ‘bellissimo novembre” per il Ponte sullo Stretto, sul quale – in questi ultimi giorni…

6 giorni ago

Mimmo Lucano a Catania, i migranti da problema a risorsa

Offrire agli studenti l’opportunità di ragionare su fenomeni di rilevanza economica che non siano riducibili…

1 settimana ago

Nazra Palestine Short Film Festival, non voltiamo lo sguardo

Tornano su Argo i catanesinpalestina per parlarci della edizione 2024 del Nazra Palestine Short Film…

1 settimana ago