Scusate il bisticcio di parole ma… non vediamo l’ora di vederlo. Diciamo di “Terramatta”, la splendida autobiografia di Vincenzo Rabito in versione cinematografica per la regia di Costanza Quatriglio. Il film è stato presentato alla mostra del cinema di Venezia nell’ambito delle “Giornate degli autori” ed è programmato nei giorni 14, 15, 16 e 18, 19 e 20 settembre anche nella sala 1 del cinema King di Catania.
Chi è Vincenzo Rabito? E’ il protagonista di un caso editoriale perchè lui, classe 1899, bracciante “inalfabeta”, semianalfabeta, di Chiaramonte Gulfi, è autore di un bellissimo, particolare, unico, testo letterario, che è poi la storia del 900 riscritta da un ultimo. Migliaia di pagine, battute su una vecchia Olivetti in uno stile particolare, fitto di parole sincopate, la punteggiatura impazzita, virgole, punti, punti e virgola, da leggersi  tutto d’un fiato, che Einaudi ha pubblicato qualche anno fa in una versione ridotta e adesso anche in edizione economica.
Le parole inventate- dialetto, lingua e creazione- da Rabito, raccolte in tanti quaderni legati con la corda, è stata messa in scena nel 2009 da Vincenzo Pirrotta a Catania, all’interno del cartellone dello Stabile. Libro splendido, monologo teatrale avvincente. Ora attendiamo il film. C’è dentro il dattiloscritto raccontato dalla voce narrante di Roberto Nobile, anch’esso ragusano. A questa si sovrappongono le immagini, le musiche, i documentari d’epoca e, naturalmente, le riprese del testo originale.
Ecco un breve passo del testo di Rabito: “E così, con tanta cioia, doppo 2 ciorne siammo revate a Ferenze, nella bellissima città artistica d’Italia. E, quanto scentiemmo e presemo le strade di Ferenze, tutte li barcona di dove passammo c’era esposta una bantiera trecolore. Poi, c’erino tutte li museche che c’erino a Ferenze, che ci hanno venuto a prenterene alla stanzione, e tutte li crosse auturità di Ferenze. Così, di dove passammo, ci abatievino li mane, mentre paremmo tante stracione, e ci hanno portato alla caserma San Ciorcie.” (continua a leggere)
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Argo

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