Femidom? e cosa sarà mai? Ce lo spiega un Comunicato stampa della Lila, inviatoci da Lila Catania, in occasione della Prima Giornata internazionale del condom femminile, che si celebra proprio oggi. Il profilattico femminile è infatti un oggetto a noi quasi sconosciuto perchè, come si afferma nel Comunicato, viene di fatto rifiutato e osteggiato in Italia ancor più di quello maschile.
In altri paesi d’Europa e d’America (del nord come del sud) il suo uso viene incoraggiato, anche mantenendone basso il prezzo. “In Brasile, per esempio, il governo lo distribuisce gratuitamente a tutte le donne che ne facciano richiesta; in Francia il governo, sollecitato dalle associazioni, ha lanciato una campagna specifica su questo prodotto e lo ha reso disponibile a prezzi accessibili.”
Si tratta infatti di un prodotto, innocuo per la salute, che permette di proteggersi dalle malattie a trasmissione sessuale, oltre che essere utilizzabile come contraccettivo. Sul sito della Lila è possibile accedere alle informazioni necessarie a conoscerne caratteristiche e modalità di uso,
Ecco il testo integrale del Comunicato con cui la Lila (Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids) aderisce a questa giornata e si chiede: in Italia quando?
Sono passati anni da quando la LILA ha cominciato a chiedere anche per l’Italia azioni di sostegno e diffusione del Femidom, il condom femminile. Distribuito gratuitamente in diverse città dell’Europa e degli Stati Uniti, e inserito anche su impulso di Unaids e Oms nei programmi di prevenzione nei Paesi a basso reddito, in Italia il Femidom resta un oggetto aneddotico, protagonista al massimo di qualche breve articolo di colore sulle riviste femminili (che ringraziamo).
Ignorato da strutture sanitare e ginecologi, rifiutato ancora più (se possibile) del condom maschile da vertici governativi che preferiscono, quando si parla di salute pubblica, disquisire di bollicine nelle bevande più che di preservativi, il Femidom resta così l’oggetto misterioso, di cui poco si sa e che ancora meno si usa. Uno strumento importante, comunque uno strumento in più, per poter evitare malattie sessualmente trasmesse, tra cui ovviamente l’Hiv, e gravidanze indesiderate, che resta indisponibile per le cittadine e i cittadini italiani. Si può ordinare in farmacia, ma i costi sono ancora proibitivi (oltre 2 euro l’uno), proprio per la sua scarsa diffusione (e non dimentichiamo che l’IVA, in Italia, sui preservativi sia maschili che femminili è ancora al 21 per cento).
Oltre la metà delle donne che vivono con l’Hiv, in Italia, scoprono l’infezione al momento della diagnosi di Aids. Ancora più grave è il dato per i giovani, e quindi anche per le giovani donne, che supera l’80 per cento. Sono numeri che non possono essere ignorati, così come non si può ignorare che strumenti educativi e preventivi, profilattici compresi, sono insufficienti. Ma oltre a non essere promossi, in questo Paese sono addirittura osteggiati, con gravi conseguenze per la salute della popolazione e anche per i conti pubblici.
Perciò la LILA sostiene il Global Female Condom Day anche qui in Italia. Come sempre il Femidom, come i condom, è disponibile gratuitamente per le cittadine e i cittadini nelle nostre sedi, e le istituzioni possono rivolgersi a noi per sapere come ottenerli e diffonderli. Attualmente il 99 per cento dei preservativi distribuiti globalmente sono maschili, solo l’1 per cento sono femminili. In Italia va anche peggio. C’è bisogno del sostegno di tutte e di tutti per far sì che il Femidom sia finalmente conosciuto per quello che è: un efficace strumento di prevenzione e di empowerment femminile.
Per informazioni, e per sottoscrivere la petizione: http://www.nationalfccoalition.org
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Putroppo secondo uno studio europeo, l’italia è uno dei paesi che sostiene meno l’uso di questo preservativo femminile. tantè che solo l’1% delle donne lo utilizza…..speriamo che il governo faccia la cosa giusta!!