Concorsi e assunzioni nella scuola, il bluff di Profumo

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Un milione di posti di lavoro, niente tasse. Nel mondo della scuola, grazie alle politiche Monti-Profumo, sembra essere tornati indietro nel tempo. all’inizio dell’era Berlusconi. Nell’anno scolastico che sta per iniziare sono, infatti, previste oltre 21.000 nuove assunzioni, mentre è stato preannunciato il bando di un nuovo concorso per assumere quasi 12.000 docenti a partire dall’anno scolastico 2013-14.
Insomma, grazie alla scuola si comincia ad uscire dalla crisi, la fine del tunnel è vicina. Un rinnovato interesse per le sorti dell’istruzione, da tanti auspicato in Italia, sembrerebbe prendere corpo. I commenti quantomeno imbarazzati delle stesse forze politiche e sindacali che sostengono, o guardano con simpatia, il governo dei tecnici dimostrano, però, che una cosa sono gli annunci roboanti, altro è un vero piano di rilancio della pubblica istruzione.
In primo luogo va ricordato che, ‘grazie’ alle politiche Tremonti-Gelmini (legge 133), negli ultimi anni la scuola ha subito un taglio di 8 miliardi di euro e sono stati soppressi 150 mila posti di lavoro.
In questo quadro, le nuove assunzioni previste quest’anno (che riguardano, peraltro, solo il personale docente) non rappresentano nuovi posti di lavoro ma, semplicemente, la copertura, peraltro parziale, delle cessazioni dal servizio (pensionamenti ritardati, peraltro, dai provvedimenti della Fornero ). Copertura parziale perché una parte di tali posti verrà occupata dai docenti (circa 10.000) che, in seguito alla riduzione degli orari scolastici e all’impoverimento dei curricoli determinati dalla controriforma Gelmini, attualmente sono in esubero.
Questi ultimi, infatti, attraverso la frequenza di corsi ad hoc, potranno insegnare in ambiti diversi rispetto alla loro qualifica iniziale; molti, ad esempio, verranno impegnati, di fatto senza averne le competenze, nel sostegno. Del resto è del tutto evidente che, riducendo il tempo scuola, aumentando il numero di alunni per classe (le cosiddette classi pollaio) e utilizzando i docenti come tappabuchi, nello stesso tempo, si peggiora la qualità dei processi formativi e si riduce il numero degli occupati.
Se non si rimette in discussione “la Gelmini”, e questo governo non lo sta facendo, nella scuola non potrà cambiare nulla in positivo. Ancora più eclatante l’annuncio di un nuovo concorso (l’ultimo è stato bandito nel 1999), che viene presentato soprattutto come occasione di lavoro per i più giovani, con l’obiettivo di rendere più efficiente, svecchiandola, la scuola italiana.
Che questa proposta risponda soprattutto all’esigenza di far vedere che il governo si muove lo dimostra il fatto che il ministro non sa ancora chi vi potrà partecipare. Profumo, infatti, parla genericamente di concorso destinato a coloro che sono già abilitati, di riservare un certo numero di posti…
Chiara sembra solo la modalità di selezione: ancora una volta verranno somministrate preliminarmente batterie di quiz. Gli scandali del concorso a dirigente scolastico e degli accessi al TFA, determinati da questo modo di procedere evidentemente non hanno insegnato nulla.
Ma soprattutto che senso ha indire un concorso quando da circa un decennio lavorano nelle scuole, regolarmente abilitati all’insegnamento, centinaia di migliaia di precari?
Chi è inserito nelle cosiddette graduatorie ad esaurimento ha infatti vinto un concorso e ha acquisito, sul campo, le competenze professionali necessarie. Invece di mettere in atto una procedura costosa e mastodontica (almeno 120 milioni di euro per meno di 12.000 posti) non sarebbe più logico, e a costo zero, stabilizzare questi lavoratori?
La proposta del concorso sembra, invece, fatta solo per scatenare l’ennesima “lotta fra poveri”, che nulla ha a che vedere con l’obiettivo di ridare dignità all’istruzione pubblica.
Sulla retorica giovanilistica e meritocratica del Ministro Profumo, Emanuele Rainoni, insegnante precario da nove anni, gli ha scritto una lettera aperta, che possiamo leggere su Orizzonte scuola, in cui afferma, tra l’altro: “nella scuola siamo entrati tutti da ‘giovani’, il problema è che siamo invecchiati da precari“.
Sull’annuncio del concorso, netta la posizione della  FNC CGIL: “Bisogna capire se l’esecutivo vuole mettere in discussione le scelte del governo precedente perche’ a situazione immutata non c’è posto per nessuno”.
Per la FdS si è espresso, con un comunicato, Luca Cangemi. che chiede al ministro di “sciogliere la vera questione della scuola italiana, il risarcimento dei brutali tagli operati dalla Gelmini”.
 

1 Comments

  1. Una semplice riflesssione di contorno (interessata ?)
    A me pare che si faccia volenza al buon senso e alla logica comune sostenendo che “giovane” tout court è uguale a “bello”, “efficiente”, “preparato”, “adeguato più ai tempi” etc, e, invece, “anziano” o “vecchio” automaticamente sia eguale a “brutto” (si fa per dire), “incapace”,”fuori dal tempo”, “da rottamare”. Certo, di solito,chi è più attempato ha il cervello naturalmente e fisiologicamente più ossidato, ma chi dice che il giovane, tutto face boock e twitter, non possa essere un po’ rincitrullito nonostante l’anagrafe? La verità, a mio avviso, è che sia l’una che l’altra posizione sono pure petizioni di principio senza basi accettabili:ciò mi sembra lapalissiano ed è per questo che , a volte, mi imbestialisco a sentire tali fatui paragoni.
    Il politico, l’insegnante,il tecnico, il giurista,e tutti quelli che non fanno lavori usuranti possono essere bravi, mediocri,così così,scarsi, scarsissimi, onesti, disonesti, ciarlatani, millantatori, scostuimati, pii ed empi a prescindere dalla loro età.
    Certo diventa un problema diverso se c’è in atto l’inizio di una eventuale demenza senile, ma questa sarebbe un’altra storia.
    Dovremmo sforzarci di tenere lontani tali costruzioni mentali (Profumo, Renzi) e di non sostenere con tale caparbietà tesi basate su banalità che dal punto di vista concettuale sono così fragili da prestare il fianco a semplicissime e “banalissime” considerazioni.
    Mi devo vergognare per le mie semplicistiche opinioni? Allora perdonatemi. Baci Cicci

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