COMUNICATO STAMPA
Apprezziamo Andrea Vecchio che di infrastrutture ben se ne intende da Assessore e da imprenditore di settore, per avere confermato oggi sulla stampa, esattamente quanto da lunghi anni diciamo noi in tema di porti.
In particolare l’Assessore Vecchio ha giustamente proposto di “specializzare i sedimi” dei porti di Catania ed Augusta secondo la loro naturale vocazione, turistica il primo porto e mercantile il secondo e a noi non resta che aggiungere che per specializzarli occorre prima che vangano approvati dalle rispettive cittadinanze i cosiddetti PRP piani regolatori portuali.
E qui cominciano i problemi. Tali PRP infatti imporrebbero regole che sarebbe poi complicato ignorare o peggio violare. Resta quindi molto più utile ai politici di turno, che tali regole vengano stabilite il più tardi possibile e che siano complicate fino al punto di dovere venire “interpretate” di volta in volta, magari dal solito “commissario ad acta” tappabuchi.
Esattamente come già collaudato a Catania nel caso della mostruosa edificazione di C.so Martiri e nel caso del “porto turistico” del dott. Caltagirone in cui è stato deciso da un un solo cittadino commissario ciò che era stato sottratto al giudizio di tutti i cittadini attraverso il Consiglio Comunale.
Il discorso vale pure per il PRG piano regolatore generale di Catania il cui interesse, generale appunto, giace inappagato da molti decenni ed è stato finora surrogato da magici acronimi del tipo PRUST , PTO, PUA ed affini, ma che in tema di porto non ha funzionato poiché la L.84/94 impedisce che venga sottomesso da quello settoriale mercantile o peggio di interesse personale , come qualcuno ha già fatto e vorrebbe continuare a fare oggi impunemente.
Immaginatevi infatti la pacchia di cui hanno goduto alcuni personaggi nell’operare a Catania e godono ancora oggi approfittando della bocciatura del PRP avvenuta nel 2007 e della conseguente mancanza totale di regole operative che dura tuttora.
Ne è un esempio il pubblico edificio ex Dogane che come tale non paga IMU pur risultando privatizzato per mezzo secolo quale ennesimo centro commerciale su Catania che si accaparra i croceristi ed il loro denaro dentro al porto lasciando a secco i negozi del centro città.
Un centro commerciale del tutto anomalo alle pubbliche funzioni di trasporto mercantile dell’ ente portuale di Catania la cui sola gestione costa ai contribuenti rilevanti somme per pareggiare bilanci gravati da ricchi stipendi dirigenziali.
Ne è altro esempio il cantiere abusivo aperto i primi di Marzo sulla foce del Torrente Acquicella che se ne frega altamente di infrangere la L. 431/85 e di prevenire il pericolo di nuovi morti travolti da esondazioni come quelle dei torrenti Soverato, Atrani e Giampilieri; un cantiere che se ne frega anche del rispetto ad un PRP che risulti approvato a norma della Legge 84/94 dal Consiglio Comunale di Catania.
Un cantiere abusivo che oggi appare come “darsena commerciale” sotto la direzione di un funzionario già consulente di un commissario ad acta e con questi coautore di un parere favorevole alla S.p.A Acqua Marcia per la concessione demaniale per 90 anni quale “porto turistico” che pretendeva di estendersi, guardacaso, sulla stessa area fociale del torrente Acquicella, ma ne fu impedito dalle intervenute proteste dei cittadini e dalla accortezza del dott. Caltagirone di non appesantire le manette al lui occorse per l’analogo “porto turistico” di Imperia.
A questo punto viene a noi in aiuto la competenza professionale dell’Assessore Vecchio in tema di infrastrutture che qualcuno ha maliziosamente inteso come conflitto di interesse, una competenza che potrà chiarire ai Siciliani da lui amministrati quali reali funzioni “commerciali” una darsena sui bassi fondali della Plaia potrà mai espletare in realtà.
Da catanese e da tecnico, l’Assessore Vecchio potrà chiarirci ancora quali e quanti danni ambientali, urbanistici, economici, occupazionali inevitabilmente apporterà a Catania, una inutile darsena da oltre un milione di metri cubi di cemento definita genericamente “commerciale” per nascondere la impossibilità di attracco per i moderni mercantili sui bassi fondali della Plaia e la reale destinazione finale di piazzali già pagati dallo Stato da edificare nelle mani del dott. Caltagirone.
Da Assessore della Regione Siciliana l’ing. Vecchio, vorrà indagare in via amministrativa per riferirne opportunamente alla Autorità Giudiziaria, sulla acquiescenza o peggio sulla eventuale corresponsabilità alle suddette violazioni di Legge da parte dei delegati del Presidente della Regione Siciliana, del Presidente della Provincia Regionale e del Sindaco di Catania , tutti componenti di diritto della Autorità Portuale e compartecipi dello storto già esaminato e bollato in Commissione Nazionale Antimafia come “ porto delle nebbie” .
Siamo sicuri che in fatto di antimafia, un paladino come Andrea Vecchio si farà valere nonostante il poco tempo del suo mandato, comunque più che sufficiente a confermare la qualità del suo attuale impegno pubblico.
Catania 23.06.2012
Comitato Cittadino Porto del Sole, un portavoce Marcello Di Luise
Salve..volevo commentare la vostra lettera denuncia al riguardo del solarium di viale nettuno…
Io penso dovreste ringraziere chi,a sue spese,dia un immagine di pulizia, civilta’,organizzazione della nostra catania… Siamo solo buoni a criticare e molto meno a fare… Fino a qualche giorno fa non ve ne fregava del finocchio di mare, eppure oggi fate leva sull’impatto ambientale…lasciate lavorare la gente che dopo tutto,nonostante la crisi ha ancora la voglia di investire in questa citta’..