COMUNICATO STAMPA
Lo sciopero dei docenti e la mobilitazione degli studenti hanno evitato, anche a Catania e ben al di là dei confini dei Cobas, che la somministrazione dei Quiz Invalsi avvenisse “sotto silenzio”, come avrebbe preferito il Ministero dell’Istruzione. Impedire questa pseudo valutazione del lavoro scolastico è stato, per noi, importante perché abbiamo particolarmente a cuore la difesa e la qualificazione della scuola pubblica statale. Infatti, al contrario dell’Invalsi, vogliamo valutare il nostro lavoro per migliorarlo, non per discriminare fra scuole, docenti e alunni.
Non capiamo, perciò, l’atteggiamento di quei Dirigenti Scolastici e di quei Colleghi che, cantori acritici di un sistema oggi in via di abbandono nei Paesi che l’hanno sperimentato, si sono rifiutati di confrontarsi negli organi preposti – i Collegi dei Docenti – sulla validità di tali prove. Forse essi stessi erano consapevoli di quanto fosse difficile motivare adeguatamente l’utilità della somministrazione.
Un atteggiamento grave anche dal punto di vista formale. Infatti, non essendo la legge 35/2012 retroattiva, permane come previsto anche dalle Direttive Ministeriali 87 e 88 del 2011 del MIUR, la competenza degli organi collegiali a deliberare o meno sulla questione dello svolgimento di tali prove.
Ancora più grave, perché si tratta di comportamento antisindacale, quanto avvenuto in alcune scuole dove è stato sostituito il personale in sciopero, o dove, in data successiva alla proclamazione dello sciopero, è stato modificato l’orario del personale non scioperante. Di tutto ciò, con spirito costruttivo, chiederemo ragione ai singoli Dirigenti Scolastici.
Esprimiamo, infine, la nostra solidarietà a quegli studenti che hanno subito ingiusti provvedimenti per avere cancellato dalle schede i codici identificativi, svelando così che non si è trattato di prove anonime.
Cobas Scuola
Sede provinciale di Catania, via Caltanissetta 4