Non solo Portella delle Ginestre, luogo simbolo che ricorda la prima strage della Repubblica, ma anche Niscemi contro il Muos. Non solo manifestazioni con bandiere rosse, ma anche momenti di condivisione e -in qualche caso- di lavoro per riappropriarsi di spazi e strutture abbandonate. In questi modi molto vari è stato celebrato quest’anno il primo maggio nella nostra città e nella nostra isola. Un evento particolare, che rientra in un percorso già iniziato e che continuerà con la collaborazione di chi voglia dare una mano, è stato quello vissuto sul Campo San Teodoro di Librino dalla squadra dei Briganti e dai loro sostenitori.
Li vedi lavorare anche il 1° maggio, sotto il sole di mezzogiorno, con il sorriso sulle labbra. Perché, accanto all’indignazione per le inadempienze delle istituzioni, c’e’ la grande gioia di condividere una lotta ed un sogno. Poi li vedi danzare e brindare. Infine li vedi giocare a rugby, dopo una giornata di faticoso lavoro.
Ed ecco lo spirito di questo sport meraviglioso, quello spirito che spingeva i minatori gallesi a tuffarsi in un campo da rugby a conclusione del loro durissimo turno di lavoro, a “darsele” di santa ragione.
Sono i Briganti di Librino, nel loro Campo San Teodoro. In occasione del 1° maggio la parola d’ordine è stata, per l’appunto: “zappa e paradenti”, a simboleggiare i due momenti più importanti della giornata. Dal 25 aprile, data della “liberazione” del campo, i lavori sono proseguiti e le squadre giovanili hanno cominciato ad allenarsi al San Teodoro.
Il Comitato San Teodoro, i Briganti Rugby Librino, il Centro Iqbal Masih, il Teatro Coppola e tanti altri stanno dedicando le loro forze per la messa in sicurezza di questo impianto sportivo. C’è grande entusiasmo e al tempo stesso grande
Ovviamente c’e’ ancora tanto da fare. Chiunque volesse saperne di più o dare una mano può visitare il sito www.camposanteodoro.altervista.org. Ci troverà tutte le informazioni sulle iniziative e sui turni di lavoro.
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