Proponiamo in questa giornata una breve riflessione tratta da una omelia di don Pino Ruggieri di qualche anno fa. Un invito a capire il senso della Pasqua, e della vita, al di là di facili fughe nello spiritualismo.
Svegliarsi. E’ questo il significato del termine resurrezione nel linguaggio degli apocalittici giudaici, secondo i quali i morti si sarebbero svegliati alla fine dei tempi.
I discepoli cercano di capire, alla luce di questa visione, quello che è accaduto a Gesù, perchè nessuno, neanche loro, lo ha visto risorgere.
La resurrezione, lo dicono i teologi, non è un fatto storico e non basta vedere un sepolcro vuoto per credere. I discepoli credono quando vedono il Signore presente e vivo in mezzo a loro, come nell’episodio di Emmaus.
Ma non sono solo i primi discepoli ad essere i “testimoni prescelti da Dio” (Atti, 10, 41), possiamo esserlo anche noi. Non se assistiamo a miracoli o cerchiamo modi spettacolari di dichiarare la nostra fede, me se facciamo l’esperienza della sua Parola, se moriamo con lui al nostro egoismo e annunciamo le “cose di lassù” (Col, 3,1), che non sono le cose celesti opposte a quelle terrestri, ma sono le cose vere: la non violenza, la pace, la misericordia, la mitezza.
E se, in un periodo come il nostro, in cui dominano la banalizzazione, la superficialità, l’esteriorità, non ci sarò dato di proclamare ad alta voce il Vangelo, faremo nostre le parole di Bonhoeffer e diremo che possiamo solo “tacere, pregare e praticare la giustizia”.
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credo che per praticare la giustizia non bisogna tacere ma parlare e trovare le soluzioni adatte per realizzare quella rivoluzione pacifica che sconvolga lo stato attuale delle cose. La verità da gridare e la realtà da modificare comportano ” la parola” e l’azione. Domanda: come agire? cosa fare? Se non torna in ballo Lenin ci saranno un altro vangelo ed un altro predicatore?
Lenin è morto, Stalin pure, ci restano Lusi e le Trote. E quelli, tanti, che li considerano “normali”. Bonhoeffer in realtà praticava la giustizia senza tacere, tant’è che i nazisti lo sentirono e lo eliminarono per farlo tacere. In principio era la parola, ma la parola è azione, altrimenti è chiacchera, quella lasciamola ai nostri politici. Buon “risveglio” a tutti
Fare? Agire?
Nella vita si può sperare e cercare di lasciare un segno.
Si può Fare, semplicemente, diventando Esempio per qualcun altro.
Si può Agire, concretamente, “Urlando” questo esempio al mondo intero.
Un Genitore è esempio per i propri figli.
Un “Don Pino” lo è per i suoi fedeli.
Lenin, Bonhoeffer, Lusi, etc… sono stati degli Esempi che hanno anche saputo Agire.
Sperando di farmi capire col mio gioco di parole: non mi permetto di affermare se è meglio chi Fa o chi Agisce (e probabilmente non lo so ancora).
Di certo, però, se non ti piace quello che ti circonda, se la società è banale o la politica decadente… Parlare e scrivere purtroppo non basta… Bisogna scendere in campo e, a volte, farlo anche sporcandosi le mani.
Un nemico lo puoi battere con uno scontro corpo a corpo, con la migliore strategia o anche dall’interno.
Ma se non scendi a combattere e non inizi la tua di battaglia lo avrai sempre davanti a te.
Impegno ogni giorno le mie energie per cercare di “praticare la giustizia”…
“tacere e pregare” forse mi riescono meno…
Ma tenterò…
Felice Pasqua!!!;)
Tra le vostre belle e profonde riflessioni sulla Pasqua, vorrei aggiungere anche un mio pensiero, come augurio per tutti quanti voi.
Dolce aurora di Pace
inondata dalla rugiada del mattino.
Le parole consegnano speranza
a chi intraprende cammini disperati.
Anche se sentiamo dense
le tenebre della notte
che volge alla fine,
apparteniamo alla luce del nuovo giorno.
Auguri a tutti in questo tempo di Pasqua.