Comitato Porto del Sole, una partita contro il comune interesse

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COMUNICATO STAMPA

 
E’ ancora in corso allo stadio portuale di Catania la partita calciopolitica contro le norme. Al momento la Destra batte la Sinistra 2 a 1.
Il primo gol della Sinistra fu segnato grazie alla protervia del presidente-giocatore di squadra Autorità Portuale con maglia a strisce bianco-indaco, di governare il porto dal 1994 al 2003 per due mandati consecutivi, infischiandosi allegramente della censura della federazione per il controllo e repressione di giochi scorretti che da Piazza G.Verga aveva rilevato il suo insanabile conflitto di interessi di pubblico arbitro e privato giocatore di merci in spedizione.
Ancora oggi, trascorso quasi un decennio da quella fioritura di generose Margherita, alcuni ex giardinieri tifosi dell’ex arbitro-giocatore, con lui sostengono che un Piano Regolatore Portuale possa impunemente superare l’interesse generale di Catania e devastarne l’urbanistica, l’ambiente e lo sviluppo futuro, solo perché partorito dalla defunta DC nel 1978 e magari per prevenire i guai giudiziari occorsi a quelle oneste ditte di fiducia specializzate in lavori portuali del tempo.
Nel fare ciò lo stesso arbitro giocatore e giardinieri a lui sodali fingono di non sapere che tale PRP già nel 1978, risultava invalido ed ineseguibile grazie alle intervenute leggi di tutela ambientale L.R.76/78 e L.431/85. Fingono ancora di sconoscere che nel 1994 la specifica norma istitutiva della Autorità Portuale L.84/94, rese tale PRP ancora più invalido prescrivendone la necessaria approvazione da parte del Consiglio Comunale, tuttora mai ottenuta.
Il primo dribbling a dispetto di tali norme e di quelle ulteriori che esigono preventive e favorevoli valutazioni ambientali VIA-VAS, è stato il prolungamento della diga foranea eseguito nel 2001. Un appalto dal costo di “soli” € 50 milioni, eseguito a sud verso la sabbia del Simeto che accresce gli arenili della Plaia ma impedisce qualsiasi sviluppo mercantile o crocieristico del porto che risulta così predestinato al diporto nautico ed alla pesca professionale che restano i soli settori che possano operare su bassi fondali.
Lo stesso presidente-arbitro-giocatore in attacco alle regole basilari in un porto mercantile, scartò subito una destinazione per la pesca della area di ampliamento portuale protetto da tale prolungamento e non restò quindi che destinare tale opera e relativa spesa pubblica a vantaggio di quello che nello stesso anno 2001 risulterà il “porto turistico” della squadra già pronta in Bellavista del dott. Caltagirone.
Nel far ciò non fu estraneo il consenso dei tifosi comunali, gli stessi che fino ai giorni nostri si ostinano ad affermare nelle assemblee di società civile che il PRP “approvato nel 1978” possa prevalere “sul PRG della città (Piccinato)”
Ecco le strutture portuali che tifosi all’interno dello stadio Comune-Porto e giocatori portuali in maglia color bianco-indaco, intesero come un “nulla osta” ai programmi di gioco, o meglio in gioco:
Banchinamento della diga foranea a protezione del “porto turistico” che poi verrà prolungata quale impudente spesa pubblica a principale, se non unico, servizio di un privato concessionario quale lo stesso che anni dopo un “commissario” ancora una volta identificherà “ad acta” nel predetto dott. Caltagirone;
2°Banchinamento di tale “porto turistico”, fortunatamente bloccato in tempo dalla “ola” di protesta degli arrabbiati spettatori catanesi da troppo tempo paganti a caro prezzo simili esibizioni di strapotere.
Sulla ostinazione nel volere segnare il primo goal di tale partita contro le regole, resta pertanto solo una delle due seguenti ipotesi:
1° Gli ideatori di tale PRP ed i loro sodali furono, poveretti, turbati da conflitti di comprensione prima che di interessi.
2° Gli stessi soggetti erano ben consapevoli che l’inevitabile insabbiamento avrebbe causato una “sopravvenuta” necessità di utilizzare:
2.1 le future banchine al servizio di un “porto turistico”, lo stesso che in data 30.10.2001 risulterà ammesso in gara di concessione per 90 anni non ostante fosse ben diverso dai semplici approdi temporanei per il diporto consentiti nei pubblici porti mercantili, precisamente: una edificazione impropria ed abusiva in riva al mare di ben 400.000 metri cubi a profitto esclusivo del dott. Caltagirone proprietario in Bellavista di Acqua Marcia ;
2.2. le vecchie banchine, una volta rese inservibili dall’insabbiamento, tramutate in 85 ettari di ricche aree edificabili a costo zero con rapporti di cubatura del tipo New York di 13mc x mq. e per un totale di 1.109.000 mc. di fabbricati di uso ben diverso da quello mercantile . Milione uno e centonovemila metri cubi di edifici speculativi che insieme ai 400.000.mc. del dott. Caltagirone assommano a 1.500.000. mc. Una città nella città si nasconde in detto avventato PRP.
Nel 2001 la Destra, dopo avere segnato il famoso 61 a zero elettorale in Sicilia, segnò a Catania il secondo dei tre gol della partita portuale grazie al lesto piede, anzi alla lesta mano, absit injuria verbis, del centro attacco Scapagnini che si avvalse della assenza di arbitri che contestassero tale fallo di mano. Lo stesso nuovo attaccante alla guida di Catania convinse il goleador portuale della Sinistra a passare alla Destra con tanto di delega fiduciaria a gestire il campo-porto di Catania da parte dell’allora presidente-controllore dei campi-porti di tutta la Sicilia che era a quel tempo Totò Cuffaro.
Cronaca sulla lesta azione di tale alleanza ultra rinforzata Destra-Sinistra contro le regole:
1. apre il 30.10.2001 la pubblica gara di concessione demaniale di “porto turistico” e dribbla le proteste degli spettatori catanesi e degli organi partecipanti la pubblica assegnazione che avevano rilevato già in prima istanza gravi irregolarità procedurali;
2. propone un nuovo arbitro per la Autorità Portuale assicurandosi che fosse giustamente privo di conflitti di interesse come non lo era stato il precedente e lo ottiene nel 2004, talmente privo, da non possedere neppure una delle necessarie competenze volute dalla norma portuale L.84/94. Grande esperto tuttavia di quelle basole di lava delle quali va oggi fiero il centro monumentale di Catania per le artistiche fratture che le decorano e grande esperto dell’ operato del suo predecessore fino al punto di affermare con ammirazione “non ho cambiato una virgola” di quanto è stato predisposto ;
3. nomina un Segretario Generale della squadra portuale dotato di tanta sapienza da non cadere in deprecabili conflitti di interesse: il nominato si dimette subito dalla Navigerum e lascia a sua madre il compito di gestire tale agenzia di trasporto marittimo. Lui quindi da pubblico controllore, controlla attentamente la propria madre;
4. nomina componente del Comitato Portuale il giocatore del PdL Mario Vasta che sotto la guida del parente consigliere comunale Gianni Vasta, costruirà dentro il porto da lui controllato quell’ alto ed imponente capannone di un bel colore grigio-topo per il ricovero di natanti privati, che si staglia sul fronte mare e che i turisti possono ammirare nel percorso Aeroporto-Porto-Plaia;
5. nomina nello stesso comitato di gestione la sig.ra Lorena Virlinzi che otterrà negli anni con pazienza e sapienza la concessione semisecolare della “Vecchia Dogana” per trattenervi i turisti in transito e proteggerli dagli scippi del centro storico. Propone loro oggi, infatti, un Tango argentino ed un sushi giapponese talmente buoni, da dissuaderli ad entrare in città e gustare arancini e tarantelle con il pericolo di farsi scippare. La esenzione di IMU di un edificio meritoriamente privatizzato di fatto per adempiere a tale nobile iniziativa, anche se mai prevista tra gli scopi pubblici portuali, è più che comprensibile.
Il terzo gol della partita viene segnato dall’ attuale difensore della Destra, Stancanelli che ingenuamente pensa di giocare a favore delle regole e non contro di esse.
Nomen omen, egli non si stanca di difendere le giustificazioni dei suoi predecessori ma stanca purtroppo gli spettatori a cui ha promesso un gioco nuovo e rispettoso del campo e delle regole per viverci. Queste le azioni della sua instancabile difesa:
1) a quattro mesi dalla entrata in campo nel Giugno 2008 e fino ai giorni nostri, mantiene il silenzio sull’appalto bandito dal suo predecessore e relativi sodali per costruire una “darsena traghetti” per incrementare la stagione balneare della Plaia impiegando pochi milioni di metri cubi in piena spiaggia di leggiadro calcestruzzo sul quale posare le sdraio dei cittadini a prezzi scontati di soli 100 milioni di Euro;
2) rifiuta l’acquisto di futuribili e costosissimi traghetti volanti, le sole navi che possano sorvolare i bassi fondali della Plaia e sceglie la più economica spesa delle successive centinaia di milioni di Euro occorrenti a dragare in perpetuo i bassi fondali per fare attraccare navi porta containers e fare sbarcare in piena spiaggia migliaia di TIR pieni di merce preziosissima visti i costi pubblici da sopportare . A coloro che osservano che Augusta è gia pronta a tale impiego mercantile senza spendere soldi e senza violentare l’ambiente, Stancanelli non si stanca di rispondere che è comunque giusto spendere a Catania soldi che serviranno ai nostri pronipoti di esserci riconoscenti per avere impedito alla sabbia della Plaia di sporcare le loro scarpe;
3) disdegna la violenza di imporsi, come suo diritto, nel Comitato Portuale essendone parte autorevole e rifiuta di pietire ai colleghi componenti un uso corretto di tale darsena per gli approdi a basso costo del diporto nautico di cui Catania è priva;
4) disconosce la possibilità di rendere il porto fattore di economia e di occupazione degne di una Catania al centro del mediterraneo, sotto il vulcano più alto d’Europa e con Porto ed Aeroporto internazionali fra loro attaccati.
Ciò che è difficile capire da simili comportamenti in una tragicomica partita giocata al porto dal 1994, se vogliano emulare e forse superare la nobile partita che dura a Catania in onore di S.Berillo, martire dal 1954.
Una partita contro il comune interesse giocata solo da controllori e controllati insieme, che già oggi si rivela come cosa loro e si spera non divenga mai Cosa Nostra.
Comitato  cittadino  Porto  del  Sole

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