Si è concluso con questa condanna, il 22 febbraio scorso, presso il Tribunale per i minorenni di Catania, il processo di primo grado. La notizia dell’assassinio si è avuta solo a 14 anni dall’omicidio, 14 anni di ricerche, di appelli, di richieste di aiuto di Ninetta per conoscere la verità. E si è avuta grazie alle rivelazioni di un collaboratore di giustizia, ex alunno di Ninetta, sopraffatto dai sensi di colpa.
Due gli imputati, all’epoca minorenni: l’attuale pentito, per il quale l’accusa aveva chiesto 16 anni di detenzione, e un suo complice, attualmente a piede libero, per il quale il pm aveva chiesto 20 anni. A causa della nuova legge dell’ultimo governo Berlusconi, in assenza di riscontri alla deposizione del collaboratore, l’unico condannato è rimasto il pentito, già in carcere per altre imputazioni. Se non si fosse autoaccusato, forse, non sarebbe mai stato sospettato dell’omicidio.
Vedendo in televisione gli appelli disperati di Ninetta, ha, però, confessato ogni dettaglio del brutale assassinio, compiuto con
Ninetta Burgio non ha mai voluto credere a facili ipotesi sulla scomparsa del figlio e ha sempre lottato con molto coraggio e determinazione per conoscere la verità, trasformando il suo dolore in impegno. Con al fianco Libera, l’Associazione antimafia di Don Ciotti, ha incontrato tanti giovani di varie scuole di tutt’Italia e soprattutto i minori detenuti in vari istituti di pena. E’ morta lo scorso dicembre Ninetta e non ha potuto assistere a questa fase finale del processo.
Hanno preso il suo posto il
Nella giornata di ieri due lampi hanno squarciato il fitto buio che l’amministrazione Trantino ha…
Progettazione e realizzazione della stazione marittima più l’affidamento di ben 44 servizi portuali di interesse…
Sono più di 100 a catania, gli uomini e le donne senza tetto e/o senza…
Gentile Assessore, leggiamo nel suo curriculum di un impegno più che ventennale nel mondo sportivo.…
As a woman I have no country. As a woman I want no country. As…
Ancora dieci giorni e potremmo trovarci con la frittata già fatta. Per il 14 marzo…
View Comments
Ninetta, ipotizzando questa iniqua sentenza, ripeteva continuamente che avrebbe chiesto a Napolitano la grazia per il pentito, se fosse stato l'unico condannato. Secondo lei non era giusto che a pagare sarebbe stato solamente chi, trovando il coraggio di parlare e di chiedere perdono, le aveva, comunque, consentito a ritrovare i resti di suo figlio.
Questa era Ninetta, rarissimo esempio di purezza d'animo, di tenacia, di forza, di bontà infinita, e tanto, tant'altro ancora e a noi ci manca da morire. Quando ti abbiamo voluta bene e te ne vogliamo.
Sonia Cartosciello