COMUNICATO STAMPA
Legambiente si rivolge all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, si tutelino i boschi del Parco dell’Etna.
A distanza di circa 25 anni dalla sua istituzione, il Parco dell’Etna non dispone ancora di una normativa organica per la tutela e le utilizzazioni compatibili dei boschi ricadenti nell’area protetta.
Negli ultimi anni, e sino ad oggi, l’Ente Parco dell’Etna ha utilizzato un “Regolamento per la disciplina delle attività silvocolturali e per la relativa concessione di indennizzo per riduzione dei redditi silvani” che, a giudizio di Legambiente, non garantisce la tutela e la conservazione a lungo termine degli ecosistemi forestali e della biodiversità ad essi legata. Tale regolamento è stato emanato in quanto non è ancora vigente il Piano Territoriale di Coordinamento né è stato redatto il Piano di Assestamento Forestale.
Per tali motivi Legambiente aveva sollecitato più volte l’Ente Parco a modificare il suddetto regolamento, inserendo norme che tutelassero maggiormente gli ecosistemi forestali.
Questa iniziativa era stata intrapresa perché, soprattutto negli ultimi anni, i tagli autorizzati di vaste porzioni di boschi all’interno dell’area protetta ai sensi del vigente regolamento stanno determinando profonde alterazioni ambientali e paesaggistiche e, in alcuni casi, rischiano di determinare problematiche sotto l’aspetto dell’assetto idrogeologico.
In questi anni diverse segnalazioni di tagli non compatibili con la conservazione dei boschi e la tutela della fauna sono state effettuate da Legambiente (si veda un esempio); in esse si sono evidenziate anche palesi violazioni alle stesse autorizzazioni derivanti, evidentemente, da un non adeguato sistema di sorveglianza delle attività svolte all’interno del Parco.
L’Ente Parco, a seguito della sollecitazione di Legambiente, aveva indetto, in data 10 marzo 2010, una riunione alla quale, tuttavia, non sono seguiti interventi concreti; questa Associazione ha pertanto continuato a sollecitare più volte l’Ente Parco e, con spirito di collaborazione, ha proposto concrete modifiche alle autorizzazioni al taglio.
In particolare questa Associazione aveva proposto alcune misure per tutelare specie vegetali, esemplari vetusti e habitat, per scongiurare la frammentazione ambientale che sta alla base della perdita di biodiversità e per garantire il mantenimento di “aree testimone” in cui assicurare l’evoluzione naturale delle biocenosi forestali.
Sino ad oggi non si è però avuta alcuna risposta e per questo motivo Legambiente ha inviato una lettera all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente nella quale è stato chiesto di intervenire nei confronti dell’Ente Parco e di adottare interventi sostitutivi al fine di giungere in tempi brevi ad una normativa sull’utilizzo dei boschi compatibile con le primarie esigenze di conservazione della natura.
La nota è stata inviata per conoscenza, oltre che agli organi dell’Ente Parco e all’Ispettorato Forestale, anche alla Direzione generale per la protezione della natura e del mare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Il Presidente, Renato De Pietro
Circolo Città Ambiente, Piazza Carlo Alberto, 47 – 95129 Catania; tel. 3930854397