COMUNICATO STAMPA
Il sindaco Stancanelli, intervistato dalla stampa locale ad inizio 2012, elenca un lungo programma per salvare Catania collassata al 100° posto delle città Italiane.
Inizia dai parcheggi, corso Martiri, trasporti, dismissioni, tributi, si sofferma perfino sull’ampliamento dell’ area Coca Cola e finisce parlando del PUA e del PRG.
Silenzio assoluto invece, sul PRP – piano regolatore portuale, come se tale pianificazione riguardasse Regalbuto in campagna e non Catania sullo Ionio.
Non volendo pensare che Stancanelli abbia snobbato Catania che ormai da troppo tempo chiede invano di essere riconosciuta e valorizzata come città marittima al centro del Mediterraneo e sotto il vulcano più alto d’Europa, non ci resta che considerare il silenzio del Sindaco riconducibile ad un diplomatico e rispettoso silenzio verso gli organi giudiziari che esaminano fatti che ancora oggi seguono al dossier dal profetico titolo “Porto delle Nebbie” a suo tempo esaminato in Commissione Parlamentare Antimafia.
Non è neppure pensabile che il Sindaco Stancanelli voglia disattendere la prescritta sintonia di legge del piano regolatore del porto con il piano regolatore della città che lo accoglie.
Nel caso assicurarsi che il PRG di Catania il cui interesse generale prevale su quello specifico mercantile portuale, tenga anche conto del PRP e dell’ interesse settoriale rappresentato, ma sopratutto che il secondo ceda il passo al primo nei programmi e nelle scelte non potendo in ogni modo contrastarle anche ai sensi della specifica legge portuale 84/94.
Ciò comporta che il Sindaco esamini e proponga alla cittadinanza attraverso il Consiglio Comunale, il PRP- piano regolatore portuale che l’ ente responsabile a sua volta deve proporre alla amministrazione della città.
Nessuna deroga o disattenzione è ammessa per il fatto che il Sindaco di una città, in forza della predetta L.84/94, è anche organo decisionale della Autorità Portuale ospitata nella stessa città.
Presentare al Consiglio Comunale un PRG che non tenga conto del PRP, come pare significare l’ingiustificato silenzio sull’argomento “porto”, risulta quindi una ipotesi da scartare.
Presentare al contrario un PRP senza tenere conto della sua piena corrispondenza con il PRG, così come è stato fatto finora, risulta un fatto ben più grave.
Infatti non è consentito il perseverare del mantenimento nel PRP della abnorme , mostruosa edificazione camuffata da parcheggi multipiano o da “porto turistico” privato, che lo stesso PRP prevede sulla banchina e sulla spiaggia per un totale quadruplo della intera edificazione prevista su corso dei Martiri.
Il porto secondo detto PRP già bocciato nel 2007 ed ostinatamente ripresentato tale e quale , diventerebbe una città nella città con edifici di uguale uso civile. Due distinte amministrazioni e relative costose poltrone nello stesso ambito comunale e con uguali funzioni.
Delle due città, la “citta-porto” si permetterebbe perfino edifici con un rapporto di cubatura triplice di quello permesso alla città di Catania ed addirittura in esenzione ICI in quanto “portuali”.
La stessa “città-porto” risulterebbe in contrasto con se stessa oltre che con Catania, stante la previsione del PRP di sbarcare e movimentare ogni giorno migliaia di autotreni e containers fra il centro storico e la Plaia.
Due domande quindi :
1° – come fa il Sindaco Stancanelli a parlare del PUA – piano urbanistico attuativo sulla Plaia e tacere sulla bestemmia del PRP che non farebbe attuare un bel niente di urbanistico per la prevista separazione definitiva di Catania dalla Plaia ?
2° – Se non fosse arcinota la “spirtizza” catanese, quale logica potrebbe giustificare tali programmi ?
Forse la stessa logica che ci ha regalato il record del 100° posto in Italia.
Catania 04.01.2012
Comitato Porto del Sole, un portavoce Marcello Di Luise
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