Un vero e proprio paesino con famigliole e la presenza di molte donne, massaie e madri di famiglia. Questa è la fisionomia che ha acquisto, a distanza di un anno, la favela tra via Crispi e Corso Martiri della Libertà,
clic sull’immagine per avviare lo slideshow
ormai abitata esclusivamente da bianchi, probabilmente bulgari.
In quella di via Ventimiglia si vedono ora solo maschi africani, la “villetta” con palme e banano con i frutti è abbandonata, non c’è più la famigliola di cui l’anno scorso si vedeva un commovente episodio di vita familiare. E, senza donne e bambini, regna lo squallore.
Esiste un’altra favela, quella ad angolo con via Fischetti, rimasta invariata, con un’unica fila di baracche addossate al muro di cinta e sull’orlo dello scavo. Un rifugio temporaneo usato da persone di varie etnie ?
incrocio corso Martiri Libertà con via Ventimiglia: vita familiare
br /
Tanta gente sabato mattina a Ognina per impedire la privatizzazione del porticciolo. Centinaia di catanesi,…
La battaglia contro la privatizzazione del porticciolo di Ognina sembrava vinta. A maggio dello scorso…
In Sicilia si chiamano Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione (ASACOM), in Italia hanno altre denominazioni,…
Felice Rappazzo, docente dell'Università di Catania, ci propone la sintesi di un dibattito avvenuto presso…
Un ‘bellissimo novembre” per il Ponte sullo Stretto, sul quale – in questi ultimi giorni…
Offrire agli studenti l’opportunità di ragionare su fenomeni di rilevanza economica che non siano riducibili…
View Comments
La situazione è grave, oltre che pessima. Rimedi?
Dopo aver visto anche il servizio di "Striscia" ( http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?16657 )
penso che bisognerebbe tornare sull’argomento ogni giorno e pesantemente palesando la “vergognosa incapacità” dei nostri amministratori.
Per motivi di lavoro (si evince dal mio profilo) ho vissuto per oltre 30 anni all'estero e questa situazione mi riporta alle famose “bidonvilles” di Manila e/o Jakarta degli anni '80 o le altrettanto famose “favelas” Brasiliane.
Negli corso degli ultimi anni sono subentrati diversi amministratori locali -non mi riferisco solamente ai Sindaci o presidenti di provincia- che, pur sapendo, nulla hanno fatto per risolvere il problema della cittadinanza regolare. Siamo pieni di “irregolari” che da decenni vagano attorno a Catania e “nessuno” fa nulla neanche dal punto di vista umano.
E’ doloroso vergognarsi di essere Catanese ed è una vera indecenza!
Come di consueto, si parla dei problemi delle periferie dimenticate e degli “squatter” solo in campagna elettorale e, soprattutto, per le amministrative poi tutto torna nel silenzio e nella totale indifferenza di chi ha furbescamente ottenuto le poltrone……
Francesco Sorge