E’ proprio vero che ai ragazzi non piace studiare la storia? Qualcuno ha provato a mettere nelle loro mani dei documenti e si sono appassianati!
Ecco un esempio di laboratorio di storia realizzato in una seconda classe della scuola superiore. A partire da epigrafi e pergamene, e con l’aiuto di qualche pagina di saggio, gli studenti hanno cercato di capire come vivessero persone di cultura e lingua diverse nella Sicilia medievale. E hanno imparato a “interrogare” le fonti senza dar nulla per scontato. Se vi pare poco…
L’oggetto di questo laboratorio è stata la Sicilia medievale (in particolare tra i secoli XI e XIII) come terra multiculturale. La nostra isola, in quel periodo, era infatti il punto di incontro delle culture più significative del Mediterraneo. Ecco perchè è stato scelto come titolo “Il mondo in un’isola”.
Le culture presenti erano:
I documenti adoperati nel laboratorio sono stati:
Per la comprensione di questi documenti sono stati utilizzati alcuni saggi, presenti nella bibliografia.
Questo è già un segnale importante dei profondi legami tra le varie culture. Nonostante gli ebrei siano sempre stati gelosi della loro cultura, utilizzavano per le comunicazioni, prevalentemente commerciali, ma anche private o poetiche, la lingua araba.
Da questi documenti sono state estrapolate varie informazioni, anche non immediatamente attinenti all’argomento della ricerca. Si è visto, ad esempio, che il commercio in Sicilia era molto sviluppato e che riguardava non solo prodotti agricoli, ma anche prodotti industriali. Si è capita l’importanza del turbante, considerato un capo di vestiario più importante dell’abito, in quanto copriva la parte più nobile dell’uomo, la testa.
La lettura delle pagine della Gheniza è stata fatta su una traduzione inglese, realizzata dal più importante studioso di questa fonte. Nonostante i rischi connessi ad una analisi condotta su una doppia traduzione, si è ritenuto utile proseguire perchè interessava osservare gli elementi che dimostrano la presenza di una realtà multiculturale, come l’uso della lingua araba da parte di Ebrei o i contatti di lavoro che questi ultimi avevano con persone di religione cristiana.
E’ stata poi analizzata un’altra pergamena, il cosiddetto Documento purpureo. Si tratta di una pergamena di colore tendente al rosso, con scrittura in oro, conservata nella Cappella Palatina di Palermo. La lingua adoperata è prevalentemente il greco, con qualche frase in latino.
Le pergamene purpuree erano utilizzate soprattutto presso la corte bizantina per documenti importanti, riferiti ad occasioni solenni e con un richiamo religioso al sangue versato da Cristo. La scrittura in oro sottolineava il potere e l’eccellenza dell’imperatore. Il documento non è del tutto integro. Appare gualcito, strappato ai margini e corroso nei punti di piegatura e necessiterebbe di un restauro accurato.
E’ l’unico diploma siciliano purpureo con scrittura in oro e alcuni studiosi hanno dubitato che fosse prodotto dalla cancelleria normanna ritenendo piuttosto che provenisse da quella bizantina. Si tratta della concessione, da parte di Ruggero, di un titolo onorifico (protonobilissimo) ad un funzionario della corte. Vi sono incisi dei monogrammi che permettono di risalire ai sovrani della corte in cui il documento fu composto. Anche in questo caso si nota la compresenza di culture diverse (soprattutto bizantina e normanna) che convivono e si intrecciano.
Un’altra epigrafe in tre lingue fa riferimento alla costruzione di un orologio voluto da Ruggero. Il testo di ogni lingua presenta, in questo caso, delle variazioni notevoli e solo da quello in lingua greca si deduce che si trattava di un orologio ad acqua.
Al di fuori del contenuto specifico del laboratori, ciò che ha reso quest’esperienza molto formativa è il “come” gli studenti hanno lavorato. Il laboratorio non ha solamente migliorato le loro conoscenze sul periodo considerato, ma ha permesso di sviluppare delle competenze che potranno essere utili nell’apprendimento di altri contenuti e soprattutto nella lettura critica di documenti di altra natura e di altri periodi storici, fino ad arrivare al presente.
Guarda la presentazione “Il mondo in un’isola“
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