Un sistema organizzato non per smaltire i rifiuti, ma per il “non smaltimento“. E’ la conclusione a cui è giunta la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Sicilia, che ha prodotto centinaia di pagine per spiegare le attività illecite nella gestione della spazzatura. A questa indagine si rifà il rapporto Ecomafia 2011 di Legambiente, nel capitolo dedicato alla nostra isola.
Un settore “organizzato per delinquere“, in cui “l’illegalità si è fatta norma che permea negli aspetti più minuti e capillari qualsivoglia aspetto afferente al ciclo dei rifiuti”, una vera e propria“disfunzione organizzata”. In concreto:
La gestione di una discarica da parte di un gruppo criminale avrà inoltre come conseguenza inevitabile che sarà ostacolata in tutti modi la raccolta differenziata, non a caso ferma in Sicilia al 6-7%.
Ma il rapporto di Legambiente non si occupa solo della Sicilia e i dati riportati (numeri, statistiche, situazioni) descrivono i comportamenti illeciti più frequenti che coinvolgono l’ambiente su tutto il territorio nazionale. Tra questi:
Ancora Grasso elenca quegli elementi che lasciano intravedere “condotte spia” indicative di una presenza di strutture organizzate in mano alla criminalità:
Chi produce rifiuti pericolosi ricorre allo smaltimento illegale per ottenere un risparmio sui costi richiesti dal rispetto della normativa. Ecco perchè Grasso auspica che si avviino verifiche finanziarie nelle strutture produttive che generano rifiuti, con specifico riferimento ai costi dichiarati e accertati.
Un paragrafo è dedicato alla spazzatura di Napoli arrivata in Sicilia (593 mezzi nei primi mesi di quest’anno), sebbene la nostra Regione sia stata dichiarata, fino al 31 dicembre 2011, in stato di emergenza. A gestire il trasporto una ditta di Nocera Inferiore , il cui titolare è stato coinvolto in inchieste di camorra.
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E 'davvero giunto il momento di iniziare a preoccuparsi di più per l'ambiente circostante.