COMUNICATO STAMPA
Alla luce degli ultimi sviluppi sullo stato della palestra comunale di via Verginelle 14, il Collettivo politico Experia congiuntamente al Movimento studentesco catanese convocano una conferenza stampa per giorno 27 settembre 2011 alle ore 10.30 presso la struttura della palestra in via Verginelle 14.
Alla conferenza viene invitato altresì il consorzio “Mongibello” con il quale verranno ribadite le posizioni circa il futuro dello stabile.
Il Collettivo politico Experia e il Movimento studentesco catanese, come espresso nei giorni immediatamente successivi all’occupazione avvenuta il 26 Marzo dell’anno scorso, riconsegneranno alla città la Palestra delle Verginelle, l’ennesimo spazio sociale all’interno di un quartiere popolare, l’Antico Corso, sottratto alla cittadinanza per essere abbandonato al degrado e al disuso in vista di future speculazioni.
Quella delle Palestre Verginelle è una storia emblematica per comprendere cosa stia succedendo a Catania in questi anni.
Unico esempio di struttura sportiva pubblica e funzionante sopravvissuta allo scempio che l’attuale e le precedenti classi politiche hanno compiuto all’Antico Corso, la palestra delle Verginelle rivestiva un ruolo fondamentale di aggregazione sociale e sportiva per tutti quei giovani che non avevano né i soldi né la voglia di praticare sport nelle altre palestre private della città.
Era pubblica, era funzionante, aggregava, portava a casa risultati: tutte cose che a quanto pare davano e continuano a dare molto fastidio all’attuale amministrazione comunale.
Così nel novembre del 2010, alcuni impiegati del comune, sotto pressione dell’Assessorato allo Sport, Turismo e Tempo Libero, la dichiarano inagibile e diffidano il consorzio Mongibello (che ne deteneva la gestione) dal compiere i lavori di ristrutturazione, decisione quanto meno originale, che ha come unico effetto pratico quella di far chiudere i battenti della palestra al pubblico, abbandonandola al degrado e all’incuria.
E’ sempre la stessa storia: da anni, a Catania, gli spazi di socialità e cultura vengono continuamente ridotti a favore di piccole e grandi speculazioni ad opera sempre dei soliti noti.
Il patrimonio pubblico, quando non viene svenduto a dei privati a causa del pauroso buco di bilancio provocato da anni di malgoverno di centrodestra e centrosinistra, viene clamorosamente abbandonato all’incuria e la degrado. La città è piena di luoghi chiusi, di lavori in corso, di cantieri mai iniziati, di lucchetti che non servono a nessuno, se non a chi poi comprerà a prezzi ridicoli quelle aree.
La Palestra delle Verginelle, i locali di via Plebiscito 782 dove sorgeva il CPO Experia, l’area della Purità, il Bastione degli infetti, i resti archeologici dell’arena dell’Experia non rappresentano unicamente il prodotto di una amministrazione fallimentare da parte della sovrintendenza ma la spia di una crisi molto più profonda: quella di una classe politica incapace di amministrare la città, messa sotto scacco dai grossi potentati economici che governano realmente Catania.
Gli effetti di questa profonda crisi strutturale sono sotto gli occhi di tutti!
Nei quartieri chiave della città sono in atto operazioni selvagge di speculazione edilizia: San Cristoforo, l’Antico Corso, Librino; speculazioni pagate con soldi pubblici e che porteranno vantaggi sempre e solo ai soliti noti.
Le strade sono presidiate militarmente: poliziotti, carabinieri, militari, guardie di finanze ovunque, tranne che nei luoghi nel quale realmente servirebbero. Lungi dal fornire un servizio reale per i cittadini, tutte quelle divise sono lì per dare l’illusione della sicurezza. Il loro compito reale è sempre lo stesso: proteggere gli interessi di una classe dirigente cieca, feroce e sempre più impaurita dell’effetto della disperazione che da anni ha contribuito a creare con licenziamenti, sfratti, cassa integrazione, clientelismo, etc.
Le aziende, le multinazionali, le tanto sbandierate piccole e medie imprese non fanno che chiudere (o come si dice oggi: delocalizzare) dopo essere state foraggiate per anni da contributi e incentivi da parte dello Stato per “creare occupazione, rilanciare l’economia”. Così dopo anni di precarietà e sacrifici, migliaia di lavoratori vengono messi alla porta mediante CIG e forme più o meno creative di licenziamenti, senza lasciare loro alcuna alternativa. Parliamo di migliaia di famiglie che pagheranno il costo di una crisi che non sono state loro a determinare.
L’abbiamo chiesto negli scorsi mesi, continuiamo a chiederlo oggi: qual’è il piano che questa classe dirigente ha per Catania?
Probabilmente è lo stesso piano che l’alba del 30 ottobre di due anni fa prevedeva lo sgombero violento del Centro Popolare Experia, l’unico centro di aggregazione di socialità nel quartiere Antico Corso.
E’ lo stesso piano che tutt’ora preferisce lasciarlo chiuso, blindato e vuoto (oltre che inutilizzato) piuttosto che restituirlo alla città che l’ha chiesto a gran voce negli scorsi mesi.
E’ lo stesso piano che guarda con paura e ostilità qualsiasi tentativo di riunificare le lotte tra studenti, lavoratori, migranti, abitanti dei quartieri, verso un nemico comune che ogni giorno li sfrutta e li perseguita.
In questi mesi, noi abbiamo dimostrato concretamente di avere un altro piano.
Proprio per questo, il 26 Marzo del 2010, abbiamo deciso di occupare i locali della Palestra comunale delle Verginelle: per riconsegnare alla città un luogo in cui fare sport, politica, aggregazione e cultura lontano dalla logiche del profitto.
Quell’occupazione era inserita al’interno della campagna politica contro il degrado cominciata a partire dallo sgombero dell’Experia del 30 ottobre del 2009.
Un percorso fatto di lotte, rioccupazioni, proposte, denunce, mobilitazioni cittadine che hanno coinvolto tutta la città e in particolar modo gli abitanti del quartiere Antico Corso.
Un percorso ben differente da quello di Comune, Regione e Sovraintendenza che si sono mostrati tanto solerti nel chiudere violentemente l’unica realtà di aggregazione politica e sociale in quartiere quanto poveri di idee, progettualità e azioni concrete.
A partire da quel 26 Marzo, possiamo dire con orgoglio che la Palestra è tornata a vivere.
L ‘abbiamo riempita nuovamente di attività, riunioni, assemblee, persone. Stampa e tv hanno ricominciato a parlare di essa. Il quartiere ha ricominciato a viverla, anche grazie al doposcuola e alle decine di altre iniziative che vedevano le famiglie del quartiere coinvolte in prima persona nella gestione del posto.
Tutto questo naturalmente ha dato fastidio, molto fastidio, all’amministrazione.
Tant’è vero che è stato consentito al consorzio Mongibello di effettuare quei lavori di messa in sicurezza (quei lavori che appena un anno fa gli erano stati vietati dalle stesse persone); che è stata assegnata al consorzio la custodia del posto; e che a quanto pare è pronto un bando di finanziamento che permetterebbe alla Palestra di tornare nuovamente operativa.
Un bel risultato, se si pensa che fino al giorno prima dell’occupazione quell’edificio era dichiarato spacciato da tutti, facile preda di speculazioni da parte di privati!
In virtù di questa importante vittoria, il collettivo politico dell’Experia e il Movimento Studentesco Catanese hanno deciso di restituire lo stabile alla città a patto che:
– Questo rimanga uno spazio pubblico. Vogliamo che l’edificio sia luogo di aggregazione e di crescita per tutti i ragazzi del quartiere che non hanno la possibilità di poter accedere a strutture private, economicamente onerose ed elitarie; nelle vicinanze non esistono luoghi di incontro e per questo motivo i ragazzi sono costretti a socializzare solo ed esclusivamente in strada, tutto ciò avviene in uno dei quartieri più degradati della città, il quartiere Antico Corso per troppo tempo è stato lasciato in stato di abbandono dalle varie amministrazioni che si sono succedute nel corso degli anni.
– La riapertura della palestra garantisca la possibilità alle scuole che non godono di impianti sportivi interni, ai gruppi e ai singoli di poter usufruire dei locali e delle attività sportive a prezzi popolari.
– Venga emesso a tempi brevi il bando promesso, per l’assegnazione e il finanziamento dello stabile.
Se entro sei mesi qualcuna delle condizioni sopraccitate non dovesse essere rispettata, e lo stabile torni quindi ad essere uno spazio chiuso alla collettività, il collettivo politico Experia e il Movimento Studentesco Catanese si impegnano a prendere nuovamente iniziativa nei modi e nelle forme che ne hanno contraddistinto, da sempre, la vita pubblica e politica.
Collettivo politico Experia
Movimento Studentesco Catanese
Catania, 24 settembre 2011