Nei primi anni di attività (1981-1985) i fondatori della cooperativa Prospettiva promossero servizi, interventi e iniziative socio-culturali rivolti all’area del disagio. E’ di quegli anni l’attività di consulenza medico-psico-pedagogica nelle scuole e l’organizzazione di un seminario (i cui atti furono pubblicati sulla rivista omonima), su “Deistituzionalizzazione e strutture comunitarie in psichiatria, nell’assistenza ai minori e nelle tossicodipendenze”.
La nascita di un Centro di accoglienza e di una Comunità terapeutica residenziale aperta per tossicodipendenti, in sintonia con i principi del Gruppo Abele di don Ciotti di Torino, caratterizzò la fase successiva. Parallelamente furono organizzati anche diversi corsi di formazione per dirigenti, animatori ed educatori, i cui finanziamenti servirono anche a sostenere i costi della Comunità, quasi del tutto priva di contributi pubblici e delle rette a carico delle famiglie o delle Amministrazioni locali. L’impegno molto oneroso in termini di risorse umane e finanziarie per il mantenimento della Comunità non permise di continuare nel tempo quel tipo di esperienza, unica nel nostro territorio.
Era cresciuto contestualmente, ed è divenuto oggi prevalente, il radicamento nel quartiere di San Giovanni Galermo, un ambiente sociale deprivato di ogni opportunità di socializzazione per gli adolescenti che vi abitano, esposti ai rischi della strada. Qui, gli operatori della Comunità privilegiano gli interventi per e sul contesto con particolare attenzione proprio agli adolescenti, alla prevenzione del disagio giovanile e alla promozione dell’individuo e della qualità della vita.
Tante le iniziative e tutte di spessore: Comunità alloggio (per minori sottoposti all’Autorità Giudiziaria), Centro polivalente (per giovani di età compresa tra i sei e i diciotto), Educativa Territoriale penale (mirata a giovani entrati nel circuito penale e sottoposti a misure cautelari non detentive), Inserimento lavorativo di giovani detenuti (assegnati a lavoro esterno), Gruppo Appartamento (per giovani dimessi da Comunità alloggio). E poi l’attività nell’istituto penitenziario, nelle scuole, la gestione di attività formative.
Interventi operativi, insomma, organizzati in modo coerente con i principi che hanno ispirato la cooperativa fin dai primi anni, una cooperativa di soci lavoratori e dipendenti che nel lavoro esprimono il proprio impegno sociale.
Un’esperienza non frequente in una città come la nostra in cui le convenzioni del privato con gli Enti pubblici sono spesso solo un modo per distrarre denaro pubblico o per accrescere il proprio potere politico, in cui scompaiono nell’arco di un anno iniziative, anche lodevoli, proclamate come epocali ma in realtà legate a particolari finanziamenti.
Gli operatori di Prospettiva sono lì, da trent’anni: a scoprire quanto di positivo possa esserci in ogni giovane che ha sbagliato o che vive un disagio provocato dagli adulti, a progettare, non “per lui” ma “insieme a lui”, un modo di vivere certamente più faticoso e meno remunerativo, ma onesto. E a fare una parte del percorso assieme. Grazie per Catania.
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