Centro Astalli Catania, oltre l'accoglienza

Da qualche giorno i cancelli del C.A.R.A. di Mineo sono stati ufficialmente aperti al Centro Astalli di Catania. L’entusiasmo dei volontari al via libera dal Ministero dell’Interno, interiorizzato sobriamente in pieno stile Centro Astalli, ha immediatamente lasciato spazio alla voglia di operare, anche in quest’occasione, in linea con la competenza e la sensibilità che a Catania dal 1999 caratterizzano le attività del Centro.  Uno sportello informazioni sarà a breve allestito all’interno del Residence degli Aranci e raggiungerà, di conseguenza, i richiedenti asilo che lì attendono di effettuare un colloquio con la commissione territoriale.
La giornata del Centro Astalli di Catania inizia alle nove del mattino, quando uno dei volontari dell’associazione tira su la saracinesca al numero 71 di Via Tezzano. Qualche minuto e la sala all’ingresso si riempie. E’ la Catania degli invisibili. Uomini (perlopiù) e donne, da ogni parte del mondo ma “residenti” a Catania, aspettano  il loro turno per poter fare una doccia calda.
Il servizio docce è solo uno dei servizi di prima accoglienza che il Centro offre ai suoi utenti. Il centro d’ascolto indirizza le attenzioni dei volontari verso gli ostacoli che impediscono ai migranti extracomunitari di vivere dignitosamente. A stretto contatto col centro d’ascolto è lo sportello lavoro. I migranti hanno la possibilità di preparare un curriculum vitae, loro biglietto da visita nel mondo del lavoro e di essere, possibilmente, accompagnati nello stesso mondo attraverso la mediazione dei volontari dello sportello.
Ambulatorio medico. Un cartello su una porta a sinistra del corridoio che collega la sala d’accoglienza ai bagni ricorda agli utenti che è possibile ricevere assistenza medica generale. Nello specifico al Centro Astalli di Catania svolgono servizio volontario anche medici specializzati in dermatologia, diabetologia e psichiatria transculturale.
L’associazione garantisce inoltre assistenza ai detenuti stranieri nelle carceri catanesi. Anche un banco vestiario gestito dai volontari è il frutto della presenza del Centro nelle carceri.
Lo sportello legale assicura oggi un’assistenza stabile, gratuita e continua, mentre il classico doposcuola assume contorni interculturali interessanti. E’ evidente, durante le lezioni del pomeriggio, che i bambini non si lasciano accecare dagli infondati preconcetti che invece attanagliano il mondo degli adulti. L’apprendimento dell’italiano rappresenta una tappa fondamentale nel percorso d’integrazione dei migranti.
Tre i livelli della “Scuola d’Italiano”: alfabetizzazione, base e avanzato. Dal 2010 la scuola d’ italiano permette agli studenti di sostenere l’esame per la certificazione della conoscenza della lingua italiana, in convenzione con l’Università per Stranieri di Perugia.
Da quest’anno il Centro Astalli aderisce come centro organizzativo di invio, ospitalità e coordinamento, al Programma Gioventù in Azione – Servizio Volontario Europeo. I migranti che considerano fallimentare l’esperienza nel nostro paese possono rivolgersi al Centro per usufruire dei programmi di rimpatrio volontario assistito della Rete NIRVA.
Il Centro inoltre, consapevole del fatto che le nuove generazioni hanno le potenzialità per gettare le basi di una società che tragga linfa vitale dalla ricchezza derivante dal rispetto e dall’incontro interculturale, è presente nelle scuole superiori della provincia di Catania con dei progetti relativi al diritto d’asilo e al dialogo interreligioso.
Attraverso i progetti “Finestre – Storie di Rifugiati” e “Incontri” gli studenti possono ascoltare testimonianze dirette di rifugiati politici e di uomini e donne con credo diverso da quello cattolico.
Ma c’è altro al Centro Astalli. E’ quello spirito egualitaristico per cui nessuna azione, nessun servizio è volto a creare dipendenza dai volontari. Far sì che i migranti si riapproprino di una soggettività che spesso perdono, tra numeri delle tessere nei centri d’accoglienza e quei mesi, quegli anni in viaggio in cui solo loro stessi conoscono il nome che gli è stato dato dai genitori. Credere nelle proprie potenzialità per vivere con serenità l’esperienza della migrazione.
 

Argo

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  • mi piacerebbe saperne di più per offrire la mia disponibilità volontaria nel caso sia veramente un aiuto ai bisognosi;
    cosa occorre per far parte del volontariato attivo.?

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