Le bandiere sui referendum, gentilmente offerte e collocate sulle bici, hanno poi reso più visibile il messaggio dei referendum piuttosto che quello della “carovana internazionale antimafie”. Ma non ci preoccupa. Anche i referendum sono – per lo strumento e per il contenuto – espressioni di riappropriazione delle risorse e del nostro futuro.
Siamo partiti da piazza Borsellino. Una prima sosta a San Cristoforo, nella piazzetta di fronte a “Le Salette”. C’eravamo solo noi. Un breve intervento di Giovanni Caruso del GAPA per esprimere la sua amarezza nel constatare come quella piazza non sia stata mai accettata dal quartiere; ignorata ed oggi luogo di smercio illegale. Un esempio, come tanti altri, di spazi cittadini mal gestiti o sgomberati, per poi essere abbandonati dalla Amministrazione comunale. Un cantastorie, Peppino Castello, a raccontarci e a cantare la storia di Falcone e Borsellino.
E poi, di nuovo in bici, verso piazza Palestro. Lungo il percorso gli sguardi erano di curiosità mista a sufficienza. Dalle bici un invito: andate a votare il 12 e il 13 giugno!!! Qualcuno ha voluto esprimere il suo assenso; altri il loro cinismo.
Di sera, sui terreni confiscati alla mafia, oggi della Cooperativa “Beppe Montana Libera Terra”, la presenza era molto più numerosa. Buona
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