COMUNICATO STAMPA
Si è svolta oggi (7 maggio 2011) alle ore 11, in piazza Duomo, accanto alla fontana dell’Amenano, la conferenza stampa indetta dal Comitato promotore dei referendum del 12 e 13 giugno, sul tema: contro il tentativo di scippo dei referendum da parte del Governo: le iniziative del comitato promotore dei referendum a Catania.
Nel corso della conferenza stampa la fontana e la statua dell’elefante sono state ricoperte dalle bandiere del comitato, per protestare contro il tentativo del governo Berlusconi di oscurare i temi referendari nella televisione pubblica e di impedire la celebrazione dei referendum.
“In queste ultime settimane ”, ha detto Giovanna Bruno del comitato di Catania, “abbiamo assistito ad un insopportabile balletto di comunicati ed iniziative legislative che hanno il solo scopo di evitare che si tengano i referendum. Il governo, che ha ovviamente paura del risultato referendario, intende così negare un diritto alla nostra collettività di pronunciarsi sul proprio futuro.
Un milione e quattrocentomila cittadini, apponendo le proprie firme in calce alla richiesta di referendum, hanno manifestato la volontà di cancellare leggi ingiuste e pericolose, che rischiano di peggiorare le condizioni di vita degli italiani.
La scelta del governo di avviare un programma di costruzione di 14 centrali nucleari disseminate per tutto il nostro Paese e di procedere autoritativamente alla privatizzazione della gestione dell’acqua, mettono in discussione la sicurezza dei cittadini e comporteranno solo un aumento degli oneri a carico delle famiglie.
In tutto il mondo infatti i governi stanno programmando l’uscita dal nucleare, tecnologia ormai ritenuta costosa e del tutto antieconomica, per sfruttare appieno le energie da fonti rinnovabili e soprattutto il fotovoltaico.
Nel nostro Paese invece avviene l’inverso: il governo ha cancellato le provvidenze per gli impianti eolici e fotovoltaici, mettendo in ginocchio decine e decine di nuove aziende del settore, mentre si accinge a realizzare 14 nuove centrali nucleari.
Lo stesso dicasi per l’acqua. Mentre grandi metropoli europee come Parigi, ritornano ad una gestione pubblica dell’acqua, perché ritenuta più economica e meno onerosa per gli utenti, il governo vuole imporre per legge la privatizzazione del servizio idrico, generalizzando le disastrose esperienze di gestione privata che in molti comuni d’Italia hanno determinato il peggioramento del servizio e l’aumento delle tariffe fino a 5 volte.
Il comitato continuerà l’opera di informazione dei cittadini sui referendum del 12 e 13 giugno affinché non sia negato il diritto a pronunciarsi con un voto su scelte che riguardano la vita delle famiglie italiane e che il governo non può imporre in modo autoritario all’intera collettività.
Il referente del comitato promotore, Danilo Pulvirenti
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