Presenza e intensità mafiosa, i limiti delle statistiche

Analizzare la presenza e l’intensità mafiosa sul territorio attraverso degli indicatori ufficiali di delittuosità comporta rischi di sottostima del fenomeno.
Il Rapporto RES 2010, “Alleanze nell’ombra. Mafie ed economie locali in Sicilia e nel Mezzogiorno” analizza la presenza del crimine organizzato sul territorio italiano attraverso statistiche ufficiali di alcuni reati che possono configurarsi come specifici “marcatori”.
Sono sedici le categorie di delitto (indicate dalla DIA e dal Ministero dell’Interno come caratterizzanti il crimine organizzato) che sono stati presi in esame dalla ricerca condotta per il Rapporto RES.
Alcuni indicatori sono utilizzati specificatamente per rilevare la capacità di controllo del territorio: associazione di tipo mafioso, beni immobili confiscati, scioglimenti di consigli comunali, omicidi di tipo mafioso, estorsioni. Altri, in particolare, per rilevare l’esercizio di attività illecite: associazione per delinquere, associazione per produzione o traffico di stupefacenti, associazione per spaccio di stupefacenti, rapine, usura, sfruttamento della prostituzione. Altri indicatori presi in considerazione sono: omicidi, , attentati, riciclaggio, incendi, danneggiamenti, danneggiamenti seguiti da incendio, , contraffazione. Tutti i dati raccolti interessano il periodo 2004-2007, ultimo anno disponibile al momento dell’analisi della ricerca.
Analizzando la classificazione delle province che presentano indici di criminalità eccedenti la media nazionale nelle tre categorie più determinanti (associazione mafiosa, numero di beni confiscati e scioglimenti consigli comunali) 6 province siciliane (CT, ME, AG, TP, PA, CL) su 9 sono all’interno della lista con più alto indice. Tuttavia, entrando nel merito dei dati relativi ad ogni singolo indicatore non possiamo non notare come Catania abbia l’indice più basso di Associazione mafiosa. E siccome, purtroppo, sappiamo come la presenza mafiosa a Catania non sia minore rispetto a quelle di altre province siciliane, ci chiediamo se questa collocazione non sia dovuta ad una maggiore capacità di mimetizzazione delle organizzazioni mafiose. Oppure, e sarebbe ancor più grave, ad una debole azione inquirente da parte della Procura.
Quanto al numero di omicidi per mafia o di denunce per estorsione, sappiamo come un dato non elevato può anche essere determinato dalla cosiddetta pax mafiosa. Il controllo capillare del territorio, l’accordo tra le famiglie, il potere intimidatorio e l’assoggettamento di ogni impresa o libero professionista sono elementi che rendono inutili gli omicidi per mafia e rare le denunce per estorsione. Ma certo non si dirà che in quel territorio non esiste presenza mafiosa!

Argo

Recent Posts

Porticciolo di Ognina, una partita ancora aperta. Il Sindaco chieda formalmente la revoca della concessione

Tanta gente sabato mattina a Ognina per impedire la privatizzazione del porticciolo. Centinaia di catanesi,…

24 ore ago

Addio Ognina, il mare non è più di tutti

La battaglia contro la privatizzazione del porticciolo di Ognina sembrava vinta. A maggio dello scorso…

4 giorni ago

Alunni con disabilità, il Comune di Catania taglia i fondi per i servizi. Le alternative possibili

In Sicilia si chiamano Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione (ASACOM), in Italia hanno altre denominazioni,…

6 giorni ago

Elena Basile a Catania. I conflitti attuali e la politica dei due pesi e delle due misure.

Felice Rappazzo, docente dell'Università di Catania, ci propone la sintesi di un dibattito avvenuto presso…

1 settimana ago

Ultime sul Ponte. Siamo proprio in buone mani!

Un ‘bellissimo novembre” per il Ponte sullo Stretto, sul quale – in questi ultimi giorni…

1 settimana ago

Mimmo Lucano a Catania, i migranti da problema a risorsa

Offrire agli studenti l’opportunità di ragionare su fenomeni di rilevanza economica che non siano riducibili…

2 settimane ago