Rileggere i 150 anni dell’unità d’Italia senza retorica o recriminazioni di parte, ma con l’equilibrio che non dimentica nulla: le luci e le ombre, i successi e i drammi, i pregi e i
http://137.204.8.90/stream/150_rullo/difetti, le conquiste e le sconfitte, i momenti di cui andare orgogliosi e quelli meno decorosi della storia del nostro popolo.
Era questa la scommessa nella quale si è cimentato, vincendola, lo storico Alberto Melloni, membro del Comitato dei garanti per i 150 anni, quando si è assunto l’incarico di ricostruire, con il determinante apporto tecnico di Fabio Nardelli, gli avvenimenti del nostro paese attraverso un documentario (visibile vedere sul sito www.fscire.it/150/) che utilizza foto e spezzoni di filmati tratti dai grandi archivi cinetelevisivi d’Italia, le Teche-Rai e l’Istituto Luce, dalla Banca della memoria e dal Centro Home Movies dell’Istituto Parri.
Il titolo è già di per sé significativo: “Le unità degli italiani”; e lo spiegano ancora meglio i titoli delle sei sezioni di cui si compone: «1) quella del disincanto: il non essere riusciti a fare tutto ciò che ci si riprometteva di fare o di avere, lottando e lavorando; 2) la sconfitta: l’essere stati toccati dalla tragedia della guerra e da quelle della natura; 3) la commedia: l’essere riusciti a sorridere e a ridere del potere e di noi; 4) la vittoria: l’aver ottenuto il successo guadagnato dalla pena della guerra o dalla abilità o dal genio; 5) la diversità: l’aver cioè conosciuto le differenze che attraversano il Paese e le sue pluralità così forti e armonizzate da un sentire comune e da un comune percorso; 6) la solidarietà: il fatto che quando ce n’è stato bisogno è arrivata una mano, offerta con generosità da gente che non si conosceva ma che sapeva condividere e curare».
Il documentario è stato concepito e offerto a tutti gli amministratori di Enti locali perché lo proiettino, nella notte tra il 16 e il 17 marzo, nelle sue piazze e sulle facciate dei palazzi pubblici delle rispettive città.
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