1° marzo giornata nazionale contro il razzismo
Lo scorso Primo Marzo oltre 300mila persone si sono mobilitate in tutta Italia per dire no al razzismo, alla legge Bossi-Fini, al pacchetto sicurezza, ai CIE.
In molte città lavoratori italiani e migranti hanno scelto di mobilitarsi insieme, uniti dalla consapevolezza che il razzismo istituzionalizzato, le politiche di esclusione, lo sfruttamento del lavoro, le violazioni dei diritti sono tasselli di un’unica strategia repressiva che aspira a colpire tutti e a imporre la precarietà come orizzonte di vita.
Migranti e italiani hanno dimostrato che è possibile unirsi e prendere l’iniziativa dal basso per reagire ai ricatti. Hanno inaugurato una stagione di lotta, di rifiuto dei ricatti e dello sfruttamento, passata dallo sciopero delle rotonde in Campania alle occupazioni della gru e della torre a Brescia e Milano, da Pomigliano a Mirafiori, dalle mobilitazioni degli studenti allo sciopero dei metalmeccanici, con manifestazioni antirazziste contro la cosiddetta sanatoria truffa a Bologna, Firenze,Trieste ed anche nella nostra città.
Le rivoluzioni di piazza che stanno attraversando il Nord Africa segnalano un’aspirazione all’autodeterminazione dei popoli, che sta portando ad un prevedibile aumento degli sbarchi (per altro mai interrotti) sulle nostre coste.Di fronte a tutto questo la risposta del governo italiano, fedele sostenitore dei peggiori regimi liberticidi (oggi finalmente deposti), è sostanzialmente securitaria: si evoca ancora una volta un inesistente “stato di emergenza” solo per non rispettare il diritto di asilo ed evitare di accogliere le persone che stanno arrivando sulle nostre coste.
In seguito alla venuta di Berlusconi e Maroni a Catania ha preso corpo la scellerata ipotesi di recludere prima i migranti tunisini , poi i richiedenti asilo nel villaggio degli aranci a Mineo, nelle 404 villette dove fino all’anno scorso hanno alloggiato i militari Usa della base di Sigonella; si vuole così portare in porto una vergognosa speculazione, che favorirebbe solo la Pizzarotti spa di Parma, dilapidando così ingenti risorse pubbliche ed impedendo un reale percorso d’inserimento sociale dei richiedenti, problema sconosciuto ad un governo che ha fatto dei respingimenti in Libia e del razzismo istituzionale la sua bandiera.
La tragica morte di Noureddine Adnane, migrante marocchino di 27 anni (con permesso di soggiorno e regolare licenza di ambulante) che si è dato fuoco con della benzina a Palermo chiede verità e giustizia contro i quotidiani soprusi che subiscono i migranti da parte di tanti solerti tutori dell’ordine.
Catania è seconda in Italia solo a Napoli nell’indice di penetrazione mafiosa con il 52,4% (rapporto Eurispes 2010), ma secondo gli amministratori locali (responsabili di oltre un miliardo di euro di deficit) è prioritario mettere in stato di assedio corso Sicilia e la Fiera per perseguire non tanto pericolose bande di spacciatori o di estortori, ma alcune centinaia di venditori ambulanti, in maggior parte senegalesi, che vendono vestiario e vari prodotti, di cui alcuni con il marchio contraffatto; inoltre criminalizzando gli irregolari, anziché costruire percorsi di emersione dal lavoro nero, li si spinge nelle mani dei fiorenti poteri criminali.
Ci sembra evidente che bisognerebbe risalire alle cause ed individuare a monte la produzione dei marchi contraffatti, ma così si colpirebbero gli interessi della ricca criminalità locale, che ricicla i suoi profitti in tante attività formalmente “regolari”.
Facciamo appello a vigilare ed a mobilitarsi contro queste ingiustizie, visto che oramai , nell’Italia delle leggi ad personam, anziché combattere la povertà ci si riduce a far la guerra ai poveri, criminalizzando le vittime e lasciando impuniti i carnefici.
Di fronte alla brutalità del razzismo ed alla durezza della crisi sta crescendo la consapevolezza che dobbiamo autorganizzarci e costruire una comune piattaforma di lotta affinché i nostri diritti non siano negati. Per opporci a tutto ciò, dietro l’esempio dei sans papiers francesi, sta crescendo in tutta Europa ed anche in Sicilia la mobilitazione per il 1° marzo
Martedì 1° Marzo
Coordinamento catanese per un 1° marzo migrante, promosso da: Rete Antirazzista, CPExperia,Cobas, Coordinamento immigrati contro la sanatoria truffa, Red Militant…
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