L’ex mafioso, dopo l’arresto, avvenuto nel novembre del ’91, strinse un rapporto molto profondo con Paolo Borsellino. Il fratello del magistrato, Salvatore, ne ha in seguito pubblicato i “Memoriali”, una serie di scritti in cui vengono elencati molti preziosi ed inquietanti ricordi, informazioni ed opinioni sulle stragi di mafia ed i numerosi processi che vedono implicate le alte sfere della politica italiana.
Ma tutto ciò non è servito a niente. Il preside di una scuola, Francesco Fiordaliso, ha detto che “Calcara non ha nulla da insegnare ai nostri giovani. Il presunto dottore in criminologia e malaffare ha tutte le caratteristiche di un mistificatore”. Anche l’ex sindaco Antonino Vaccarino (chiamato in causa da Calcara, inquisito e arrestato per mafia e poi assolto ma condannato per traffico di stupefacenti), indicato come “Svetonio” nella corrispondenza con Messina Denaro, ha pubblicamente attaccato il pentito, sostenendo che “è un’offesa per tutti far fare il docente della legalità a un assassino” e si è detto “commosso per il rifiuto dei giovani a incontrarlo”.
Amareggiato il procuratore Ingroia, per il quale l’assenza del pubblico costituisce “un segnale molto grave”. “Matteo
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