Lunedì 24 gennaio una manifestazione di migranti ha percorso la via Etnea. Per protestare nuovamente contro la sanatoria truffa.
Secondo i dati forniti dalla Prefettura alle associazioni antirazziste catanesi, le domande di regolarizzazione nella nostra città sono state 3096, delle quali l’82% esaminate in questi 16 lunghi mesi.
Alta la percentuale dei rigetti, non pochi arbitrari. I soldi pagati dai migranti sono di fatto servirti allo Stato per “fare cassa”. Contestualmente è nato il mercato dei contratti,
visto che non si intende regolarizzare altre tipologie di lavoro, che non siano colf o badanti.
“A Catania dopo 3 cortei, 4 delegazioni in Prefettura e decine di comunicazioni per la richiesta d’accesso agli atti dello Sportello Unico Immigrazione da parte dei nostri legali, la risposta è stata materialmente una porta sbattuta in faccia il 13 gennaio dalla responsabile dirigente dell’ufficio.
C’era stata una iniziale disponibilità a costituire un Tavolo tecnico con le associazioni ed i legali, Poi una “trattativa” sull’esame delle domande (da 3 a 10 domande a settimana, quando noi abbiamo già monitorato alcune centinaia di casi). Praticamente supereremmo l’estate prossima (!), mentre i migranti ed i datori di lavoro hanno solo 60 giorni per fare ricorso al Tar in caso di rigetto.
Non si possono scaricare sui migranti la carenza di personale e l’inadeguatezza della struttura a smaltire la mole di lavoro. Per questo torneremo a mobilitarci.” (Coordinamento immigrati contro la sanatoria truffa,Rete Antirazzista Catanese, Cobas, Cp Experia, Lila, PRC-federazione della sinistra, Red Militant, Arci, Lavoro e società-Cgil)
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