Gli auguri di Calderoli, ministro della Banalizzazione

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Target: mandare il paese a gambe all’aria o a tacco all’aria che dir si voglia. E sembrano essere davvero sulla buona strada quelli della Lega.
Il progetto, per adesso, ha solo una rappresentazione astratta e simbolica, quella di una carta geografica dell’Italia capovolta, ma le premesse ci sono tutte, e da tempo, perchè l’Italia vada davvero -come direbbero al nord- a ramengo.
Nel biglietto di auguri inviato agli amici dal ministro leghista per la Semplificazione Roberto Calderoli, si vede un’Italia rovesciata, con il Mezzogiorno in alto e il Settentrione in basso.
Un Albero di Natale; sulle regioni delle palle con le scritte dei vari
ministeri: Difesa in Sicilia, Interno in Calabria, Turismo in Sardegna, Ambiente in Campania.
I dicasteri del Centro-Nord, invece, sono indicati dal Sole delle Alpi , il simbolo della Lega (anche qui come palla di Natale). Sul biglietto anche le scritte “Via da Roma i ministeri. Stiamo ribaltando il Paese”, “Federalismo, il sogno diventa realtà” e un’invocazione a Gesù Bambino: “Per Natale vorrei in regalo l’approvazione del federalismo fiscale e per l’anno nuovo vorrei vedere tanti ministeri in Padania. Grazie”.
E’ l’ultima trovata del ministro di Bèrghem (Bergamo), Calderoli, proprio quello indagato per vilipendio, per aver indossato la maglietta antiIslam, e, più di recente, responsabile, con una bugia di aver salvato 36 camicie verdi da un processo certo per il reato di associazione militare per scopi politici.
“Che vergogna”, ha commentato il deputato del Pd Jean Leonard Touadi che ha reso pubblica la notizia degli auguri leghisti.
“Che vergogna”, diciamo anche noi e che poco rispetto per una signora, l’Italia, che sta per festeggiare il complesecolo e mezzo della sua Unità.
Ma tant’è. Calderoli, trasformando lo stivale in abete natalizio con tanto di “stella cometa – sole delle alpi padano” come puntale, ha assegnato tutti i dicasteri più importanti al nord, lasciando al Sud, Ambiente, Interno e Difesa.
Il ministero dell’ambiente a quegli sporcaccioni dei napoletani che non sanno far altro che produrre rifiuti.
Il ministro della Difesa, La Russa, è stato rispedito nella sua Sicilia, estremo lembo di terra dirimpetto alla selvaggia Africa, più o meno nera ma pronta comunque a zompare sull’isola per tentare poi la scalata alla Padania.
Il ministero dell’Interno è assegnato alla Calabria. Per contrastare la pericolosa avanzata della ‘ndrangheta, certo. E forse anche per levarsi di torno ed esiliare al Sud un pericoloso avversario che ormai tutti indicano come il successore di Bossi, Maroni.
Per il Nord ci sono invece la Consob, il Senato federale, l’Economia, lo Sviluppo, l’Istruzione, l’Agricoltura e le Pari opportunità.
Ma…adesso ci viene alla mente un’altra considerazione. Niente niente che questo ribaltare la nazione mettendo il nord al posto del Sud e viceversa, sia per caso un desiderio nascosto del ministro, una voglia inconfessabile di Sud che ora viene fuori prorompente come una poussée?
Quando si nega tanto qualcosa è perchè la si vuole affermare. O no? Troppo complesso il ragionamento?
Noi siciliani, si sa, siamo complicati. Che possiamo voler mai da Calderoli? Mica è ministro alla complicazione o alla complessità, lui. Lui semplifica o forse banalizza.

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