Se confrontiamo i dati del Governo con quello che abbiamo letto sulla requisitoria della Corte dei Conti (vedi su Argo) in Sicilia abbiamo seri motivi di preoccupazione circa l’incremento esponenziale della spesa relativa agli incarichi nella Sanità: rispetto al 2008 sono quasi raddoppiati sia i compensi (da 7 milioni a 13 milioni), sia gli incarichi conferiti (da 651 a 1065).
E questo è ancora più grave se si pensa che la legge di riforma della sanità regionale dell’aprile 2009 ha stabilito che da settembre dello stesso anno le nuove aziende sanitarie non avrebbero potuto conferire consulenze se non autorizzate dall’Assessore regionale e solo dopo aver dimostrato che non era possibile usufruire delle competenze del personale interno. E’ stato l’ultimo colpo di coda dei precedenti direttori generali o, nonostante le leggi, le “abitudini” non sono cambiate?
Scorrendo le oltre 2000 pagine leggiamo che vi sono molte consulenze legali e tecniche, ma leggiamo anche che, ad esempio, il Comune di Catania ha conferito due incarichi per la mobilità ciclistica, uno per il progetto (45.000 euro) e l’altro per il coordinamento/direzione lavori (50.000 euro). Poiché al 31 dicembre di quest’anno le consulenze avranno termine, vorremmo avere chiari riscontri sul lavoro svolto: magari vedere delle piste ciclabili nella nostra città!
Da A Sud’Europa (anno 4 n. 39) leggiamo: “I 303.871 incarichi conferiti a livello nazionale sono costati alle amministrazioni italiane 1 miliardo 439 milioni di euro, con una spesa in aumento del 10% rispetto all’anno precedente.
Sono i Comuni della provincia di Catania i più “spendaccioni” in tema di consulenze. Oltre 4 milioni di euro spesi nel corso del 2009. I comuni catanesi sono davanti a quelli della provincia di Trapani, con 3,5 milioni di euro e a quelli del palermitano, con 3,3 milioni.
Sul dato, va detto, influiscono i 64 comuni della provincia di Messina e e i 53 comuni della provincia di Palermo che non hanno ancora comunicato i dati relativi agli incarichi esterni assegnati” (a Catania sono 27).
L’unica tra le grandi città a non aver fornito i dati al Ministero è Messina. Ragusa invece primeggia con 575.000 euro spesi in consulenze, seguita a poca distanza da Catania con 563.000 e da Palermo con 277.000. Ultima è Enna che ha messo a bilancio appena 624 euro.
E tutto questo ad ogni cittadino siciliano costa in media 214 euro l’anno.
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