Sono subito corse voci che lasciano intendere che la decisione di Fintecna sia l’ennesimo calcio sui denti del Cavaliere a Lombardo a causa della dichiarata volontà del Mpa di Lombardo di non appoggiare in tutto e per tutto il Governo Berlusconi e, in particolare, “colpevole” di aver guidato il suo Mpa all’ astensione alla Camera sulla mozione di sfiducia al sottosegretario Caliendo.
Il governatore Lombardo ha cominciato ad eruttare fuoco e fiamme, accusando il Governo nazionale di aver compiuto un atto di ostilità vergognoso nei confronti di una Regione che non si piega e che non consente più il saccheggio e il presidente del Consiglio, in particolare, di mettere a repentaglio il posto di lavoro di migliaia di persone, con l’aggravante del sospetto di aver messo in atto un giochetto simile alla vicenda Alitalia, volto a favorire qualche amico.
Il Partito Democratico, sempre lineare e unitario (!) nelle sue prese di posizione, riesce – se possibile – ad aggiungere confusione nella
Per Francesco Sanna, senatore del PD, la crisi Tirrenia può diventare invece un’occasione per modernizzare e rendere più efficiente il sistema dei trasporti via mare attraverso il meccanismo della concorrenza, ma il deputato Pd Enrico Gasbarra denuncia invece il rischio di una situazione fotocopia della crisi Alitalia.
Ma è dal fronte del Pdl-lealista che arrivano le critiche più feroci
Giuseppe Castiglione, coordinatore regionale del Pdl, ironizza affermando che “s’inabissa prima ancora di uscire dal porto l’esperienza di Lombardo l’armatore” e ritiene che per fortuna si “è chiusa una vicenda che avrebbe potuto procurare alla Regione Siciliana un danno incalcolabile sul piano economico, d’immagine e di aspettative tradite”.
Salvino Caputo (Pdl), presidente della commissione Attività produttive dell’Ars, che si occupa anche di partecipazioni regionali, ricorda che la Sicilia è una Regione che sta assistendo impotente alla fuga della Fiat, della Keller, dell’Italtel, per cui bisogna prendere atto che questo fallimento è il frutto della mancanza di credibilità e della politica ondivaga di Raffaele Lombardo che non rassicura gli investitori che, per investimenti e per mantenere le strutture in Sicilia, pretendono un Governo attento e responsabile.
I sindacati, da parte loro, sono giustamente preoccupati per le incerte prospettive occupazionali, soprattutto nel caso si materializzasse la prospettiva dello “spezzatino”. Ma anche al loro interno non c’è unità di intenti.
La Uiltrasporti aveva proclamato uno sciopero di 48 ore (proclamato successivamente anche dall’Orsa e a cui intende aderire anche Federmar Cisal) per il 30 e 31 agosto, rischiando di bloccare fra i 15 mila e i 20 mila passeggeri delle navi Tirrenia e di andare ad uno scontro dagli esiti non prevedibili, anche perché i suoi dirigenti avevano dichiarato che non si sarebbero assoggettati ad una eventuale precettazione.
In un secondo momento però ha accolto l’appello del ministro Matteoli, sospendendo lo sciopero e accettando di partecipare alla convocazione di tutti i sindacati, chiesta dai segretari generali di Fit-Cisl Claudio Claudiani e Filt-Cgil Franco Nasso e fissata per il 6 settembre.
Chi è in grado di dire come finirà questa ennesima pantomima nazionale, alzi il dito!
Per quanto ci riguarda, cercheremo di seguire gli sviluppi della vicenda e non escludiamo di pubblicare ulteriori puntate di questa telenovela…
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