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Concorso presidi, una questione di civiltà giuridica

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Il 14 e 15 Ottobre prossimi dovrebbero essere rifatte le prove scritte del concorso a preside bandito nel 2004 e annullato  da due decisioni definitive del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia del 25 maggio 2009, confermate da numerosi successivi interventi dello stesso CGA.
La prospettiva di rifare ex novo il concorso, offrendo a tutti i concorrenti le stesse possibilità, appare la più logica e la più corretta. Lo chiede soprattutto il Comitato dei Ricorrenti, ribadendolo con una lettera aperta pubblicata su Facebook il 12 agosto e ricostruendo, sempre su Facebook, le tappe della vicenda.
Ma questa soluzione non piace a molti. In particolare all’Amministrazione e ai 426 presidi che sono stati nominati perchè riconosciuti vincitori e occupano già da tre anni il ruolo di dirigenti. A fine luglio 2010 è stata avanzata una proposta (pdl 3286) detta Siragusa, dal nome della prima firmataria, deputata del PD. Si tratta di una proposta bipartisan, essendo gli altri firmatari appartenenti a partiti di entrambi gli schieramenti
Essa prevede che il concorso venga rinnovato con modalità diverse per le diverse tipologie di concorrenti:

  1. I vincitori del concorso precedente sosterrebbero una prova scritta sull’esperienza maturata in questi tre anni di servizio;
  2. Gli idonei sosterrebbero una prova scritta su una materia trattata nel corso già frequentato;
  3. I ricorrenti vedrebbero i loro compiti ricorretti da una nuova commissione e, in caso di superamento, sosterrebbero la prova orale.

I dirigenti scolastici già vincitori quindi verrebbero confermati in servizio e gli idonei in graduatoria.
Gli altri concorrenti, qualora dovessero superare le prove previste nella proposta di legge, sarebbero inseriti in una graduatoria valida per due anni.
Questa proposta è diventata un nuovo oggetto di contesa.
L’associazione sindacale dei dirigenti scolastici (Dirpresidi) ha esultato. Salvatore Indelicato, della Dirpresidi Sicilia ha ringraziato le forze politiche per questo intervento legislativo, che a suo parere, non può considerarsi una “sanatoria”, ma un atto “riparatorio, a favore della scuola siciliana tutta, penalizzata da una sentenza abnorme del CGA, che altrimenti avrebbe rischiato di mettere in ginocchio il sistema scolastico siciliano”. Per lui, quindi, i presidi già nominati sono i legittimi vincitori del concorso (“e scusate se è poco…”, afferma). Lo ribadisce Francesco Nuzzaci della Dirpresidi di Lecce.
Perchè nessuno ferma il Lodo Siragusa? si  chiedono invece i “ricorrenti”, vale a dire coloro che, come si esprime Valeria Mendola nella lettera su Facebook, sono stati “illegittimamente esclusi e non bocciati” al concorso. Mentre, infatti, Siragusa tende a differenziare le prove, individuando tre categorie di concorrenti, essi chiedono che siano riconosciute “pari opportunità a uguali concorrenti
Se il lodo passasse sarebbero ricorretti solo i loro elaborati. Nessuno potrebbe invece rivedere quelli dei “vincitori”, che tali rimarrebbero anche in presenza di eventuali errori o inadeguatezza dei contenuti. Soprattutto non sarebbe possibile, sulla base di questa proposta, assicurare l’anonimato. In modo particolare risulterebbero esposti proprio coloro che hanno denunciato l’illegittimità della procedura concorsuale, e che potrebbero essere “puniti” perchè invisi alla Pubblica Amministrazione.
Non a caso il CGA con ordinanze 27 aprile 2010 nn. 399 e 400, ha annullato i provvedimenti emessi in sede di sospensiva dal TAR di Palermo e ha affermato la necessità di rifare le prove scritte per tutti candidati che le avessero completate nel gennaio del 2006, non giudicando possibile procedere alla ricorrezione degli elaborati. Il lodo Siragusa, se approvato, rischierebbe addirittura un giudizio di incostituzionalità.
Anche il comitato Liberi Docenti della Sicilia esprime parere negativo sul Lodo Siragusa che trasforma un concorso pubblico in una sorta di concorso interno che esclude gli altri cittadini.
Molto contraddittoria appare la posizione presa dai sindacati, CGIL compresa. Su richiesta dei docenti ricorrenti, è venuto a Catania anche il segretario nazionale della Federazione lavoratori della conoscenza (Flc-CGIL), Mimmo Pantaleo, il cui intervento è stato sintetizzato su Aetnanet dal direttore, Pasquale Almirante, con la frase “Non porto il mio sindacato verso una guerra che sappiamo tutti già persa.” Il Lodo Siragusa è quindi visto dal sindacato come l’unica soluzione possibile.
Sempre più soli i partecipanti esclusi dal concorso, hanno espresso la loro delusione nei confronti della CGIL, a cui alcuni di loro sono o sono stati iscritti, con una lettera aperta fimata da Loredana Smario e da altri 49, pubblicata anch’essa su Aetnanet. Tra i firmatari anche alcuni colleghi, non direttamente interessati al comcorso, sdegnati per l’appoggio offerto dal sindacato alla proposta Siragusa.
Alcuni ricorrenti, infine, hanno individuato degli emendamenti da inserire nel disegno di legge. Il sindacato si è detto disponibile a farli sostenere dai gruppi parlamentari ad esso più vicini.
Gli emendamenti individuati prevedono

  • la frequenza di corsi di formazione e di un periodo di tirocinio per tutti coloro che hanno completato e consegnato gli elaborati scritti del precedente concorso;
  • l’inserimento in una graduatoria finale in cui il punteggio è determinato dai titoli posseduti e dal voto delle prove conclusive del corso;
  • la validità della graduatoria fino ad esaurimento.

Leggi il testo completo degli emendamenti proposti
Cosa avverrà nel prossimo futuro?
Pasquale Almirante esprime il suo scetticismo su una veloce approvazione del lodo Siragusa, a causa dei tempi troppo stretti. C’è infatti poco più di un mese tra l’inizio dei lavori parlamentari a settembre e la data dei nuovi scritti (14 e 15 ottobre). Non esclude, inoltre, che ci possano essere altri ricorsi e impugnazioni.
Comunque vada a finire, la questione lascerà residui amari. Più tempo passa più i presidi in servizio rafforzano la loro posizione. La loro decadenza che, a rigor di logica, ci saremmo tutti aspettati dal momento in cui il concorso è stato invalidato, comporterebbe oggi problemi di varia natura. I più gravi, dal punto di vista dell’amministrazione scolastica, potrebbero essere proprio quelli relativi ai risarcimenti, anche se vengono sottolineati soprattutto quelli più “nobili”, relativi alla “continuità della direzione didattica e disciplinare degli istituti scolastici.” (S. Indelicato, ibidem)
Ci si potrebbe chiedere come mai, dopo la prima sentenza di invalidità, si sia continuato ad aspettare. Addirittura a settembre 2009 altri 26 presidi sono stati nominati sulla base dalle graduatorie degli idonei, sebbene il concorso fosse già invalidato.
Gli errori, quindi, non sono stati solo quelli iniziali, legati alla formazione e al funzionamento delle commissioni. Tutti i successivi interventi sono stati improntati a pressapochismo e ad una certa arroganza. Sempre che non si voglia ipotizzare la volontà di difendere, a tutti costi, interessi particolari di amici o parenti.
Il problema fondamentale che si pone adesso è quello del rispetto della legalità. C’è una sentenza che va rispettata.  Continuare a parlare di vincitori, di idonei, di bocciati, significa riconoscere il concorso come valido e la sentenza che lo ha annullato come non valida.
Una soluzione di compromesso o una legge apposita sono comunque strumenti per evadere dall’applicazione del verdetto. La battaglia che i ricorrenti hanno iniziato per difendere il loro legittimo interesse si è trasformata, forse loro malgrado, in una battaglia di idee e di principi. Ci hanno speso il loro tempo e i loro soldi. Ci auguriamo che non demordano perchè ormai è in ballo una questione di civiltà, che riguarda tutti.
Leggi su Argo gli articoli correlati Concorso truccato, preside occupato,   Concorso a preside: tutto da rifare?,   Concorso presidi, un passo avanti per la legalità,   Concorso presidi, una storia infinita?
Leggi in pdf il testo del pdl 3286 (Lodo Siragusa)

3 Comments

  1. Credo che in quest’articolo manchi la citazione di un sito (www.aetnascuola.it) e una giornalista (Silvana La Porta) che hanno seguito la questione con particolare interesse e sempre in modo puntuale, offrendo un’informazione quanto più possibile corretta e non di parte.Lo sottolineo semplicemente per dare a Cesare quel che è di Cesare…cordialità Silvana La Porta

  2. La soluzione costituzionale ai sensi dell’art. 3 della Costituzione, è quella di consentire agli aventi diritto il completamento del percorso con le stesse garanzie riservate ai dichiarati vincitori.
    La ricorrezione solo per gli esclusi è incostituzionale, quindi gli scritti devono essere dati come superati per tutti, come per i ‘vincitori’.
    La graduatoria deve essere ad esaurimento per tutti come per i vincitori.
    Al di fuori di queste modalità non sarebbe un concorso pubblico.

  3. Demordere? Mai. La lotta dei Ricorrenti è sempre stata per i principi: il Rispetto delle sentenze e l’imparzialità. Sempre!
    Ricordiamo che la pdl 3286 elude circa 17 sentenze emesse in favore dei Ricorrenti.
    Anche “Tecnica della scuola” nell’ultimo numero di settembre si è occupata del Lodo Siragusa e l’autore dell’articolo, Dino Caudullo, sottolinea come la proposta di legge citata, preveda tre differenti trattamenti (di difficoltà diversificata) per un unico concorso.

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