Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Raffaele Lombardo
Al Signor Assessore On. Luigi Gentile, Assessorato Regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti
Al Signor Dirigente Generale Avv. Vincenzo Falgares, Dipartimento Regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti
A tutti i Deputati all’Ars e agli Organi di stampa
Oggetto: Trasporti, Il bilancio dei pendolari sul servizio ferroviario in Sicilia.
Un anno fa, nel mese di luglio, veniva presentato da Trenitalia alla Regione Siciliana un piano di riorganizzazione delle tratte ferroviarie siciliane. In quel piano riorganizzativo del trasporto ferroviario siciliano, erano previsti nuovi collegamenti, la riduzione dei tempi di percorrenza tra le principali stazioni ferroviarie dell’Isola, treni lenti intervallati da treni veloci e la riorganizzazione di tutti i servizi in una nuova ottica di sistema integrato, chiamato “Memorario”.
Nello specifico tale riorganizzazione prevedeva:
• nella dorsale tirrenica “Messina-Palermo”, di ridurre il tempo di percorrenza tra le due città passando dalle attuali 3 ore e mezza alle due 2 ore e 40 con un risparmio di percorrenza di un ora e dieci muniti;
• tra Palermo e Termini Imerese un treno ogni trenta minuti, con fermate in tutte le stazioni;
• un servizio di collegamento tra Messina e Milazzo ogni ora, con fermate in tutte le stazioni;
• collegamenti tra Palermo e Agrigento, con un treno in partenza ogni ora e un tempo di percorrenza di 2 ore e 10 minuti;
• novità anche sulla linea Palermo-Catania, accorciando i tempi di percorrenza di una trentina di minuti;
• sulla dorsale ionica Messina-Catania-Siracusa, era prevista l’applicazione dello stesso progetto orario applicato sulla Messina-Palermo.
Il costo complessivo del progetto ammontava a circa 130 milioni. Altri 10 milioni di euro erano a carico del bilancio regionale per una supplementare ottimizzazione del servizio. Dal punto di vista finanziario, questo nuovo piano presentato da Trenitalia era coperto da fondi nazionali quindi i soldi ci sono.
In merito a questo piano riorganizzativo l’assessore regionale Titti Bufardeci, prima di passare le consegne del Dipartimento dei Trasporti al neo assessore Nino Strano, dichiarava la sua soddisfazione per l’accordo firmato con le ferrovie dello Stato: “Lo considero utile per facilitare la mobilità dei siciliani, sono piccole modifiche, ma che oggettivamente consentono un’accelerazione”, e di seguito il neo assessore Nino Strano dichiarava “Si avvia un miglioramento graduale del sistema, con la certezza che gli utenti potranno fin da subito percepire risultati concreti”.
Considerato che è trascorso un anno e nè i pendolari, né i siciliani si sono accorti di tutti questi benefici e/o vantaggi che il piano riorganizzativo doveva portare al miglioramento del trasporto ferroviario dell’Isola, ma abbiamo riscontrato, a onor del vero, un effettivo peggioramento della situazione ferroviaria in special modo sulla dorsale tirrenica Messina-Palermo, oltre al taglio operato a diversi treni a lunga percorrenza da e per il nord.
Considerato che nel giugno 2007 l’assessore regionale ai trasporti, Dore Misuraca, aveva accordato a Trenitalia l’aumento medio delle tariffe pari al 7% a partire dal 1° luglio 2007. Con i maggiori introiti Trenitalia doveva farsi carico di:
• aumentare i servizi ferroviari in Sicilia;
• acquistare nuovi mezzi rotabili;
• ammodernare e/o ristrutturare il materiale viaggiante esistente.
Di mezzi nuovi non se ne vedono circolare, di miglioramenti del servizio nemmeno l’ombra e di ammodernamento non se ne parla. Un esempio. Un abbonamento mensile di 40 chilometri, nel giugno 2007 costava circa 44,00 euro oggi lo stesso abbonamento costa 56,00 euro.
I siciliani e a maggior ragione i pendolari siciliani stanno ancora aspettando il tanto annunciato “Contratto di Servizio” per il trasporto ferroviario in Sicilia. Contratto di Servizio che in Sicilia doveva essere una ”svolta epocale” a detta di qualche assessore regionale ai trasporti, ma è rimasto a binario morto nei meandri del Dipartimento dei Trasporti della Regione.
Premesso ciò, desidero richiamare l’attenzione della politica regionale su due articoli dello Statuto Speciale della Regione Siciliana che voglio riportare fedelmente.
Articolo 17 1. Entro i limiti dei principi ed interessi generali cui si informa la legislazione dello Stato, l’Assemblea regionale può, al fine di soddisfare alle condizioni particolari ed agli interessi propri della Regione, emanare leggi, anche relative all’organizzazione dei servizi, sopra le seguenti materie concernenti la Regione: a) comunicazioni e trasporti regionali di qualsiasi genere; …. omissis .. h) assunzione di pubblici servizi; i) tutte le altre materie che implicano servizi di prevalente interesse regionale.
Articolo 22 1. La Regione ha diritto di partecipare con un suo rappresentante, nominato dal Governo regionale, alla formazione delle tariffe ferroviarie dello Stato ed alla istituzione e regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri, marittimi ed aerei, che possano comunque interessare la Regione.
In conclusione, e alla luce di quanto è previsto nei due articoli dello Statuto chiediamo al Governo regionale:
• di realizzare la continuità territoriale;
• di voler chiudere il capitolo del Contratto di Servizio sottoscrivendolo;
• di far rispettare a Trenitalia l’accordo sottoscritto nel giugno 2007;
• di intervenire incisivamente sul miglioramento infrastrutturale della rete ferroviaria siciliana.
Di fatto i siciliani, ad oggi, non hanno visto nulla del nuovo piano del trasporto ferroviario, del nuovo scenario infrastrutturale se non i cosiddetti effetti annunci della politica regionale e nazionale in questi ultimi quarantanni.
Giosuè Malaponti, coordinatore Comitato Pendolari
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