Lo scorso 13 luglio, per la terza volta, è stata rilanciata con una conferenza stampa la ‘piattaforma per Librino’, promossa dalla Cgil e dalla Fillea-Cgil e sottoscritta anche dal Coordinamento per Librino, da don Santino Salamone – uno dei parroci del quartiere -, dal comitato LibrinoAttivo, dai centri Iqbal Masih e Talità kum, La Periferica, dal gruppo scout Librino, dalle cooperative edilizie “Risveglio e Amiconi”, dagli Istituti Comprensivi “A. Musco” e “E. Pestalozzi”.
Si tratta in effetti di un documento già presentato in una prima forma nel marzo del 2008 e recentemente rilanciato nel corso di una manifestazione del PD, svoltasi nel marzo di quest’anno.
Ma la novità più significativa, che gli conferisce un peso ben più consistente e lo fa uscire dal ristretto perimetro del quartiere, risiede nel fatto che il documento programmatico si è adesso arricchito delle adesioni di molte organizzazioni imprenditoriali della provincia, come CNA, ANCE, LEGA COOP, API INDUSTRIE, CONFESERCENTI e CONFCOMMERCIO.
A fronte del silenzio e della paralisi progettuale dell’Amministrazione comunale, non si tratta infatti di un elenco di lamentele o di recriminazioni ma di una lunga e articolata serie di proposte, bisognose peraltro di ulteriori approfondimenti.
Esse sono espressione del desiderio di dare nuovo dinamismo al tessuto sociale attraverso una reale attuazione del decentramento, con il trasferimento di importanti istituzioni in periferia e la piena utilizzazione di tutte le strutture già esistenti , favorendo nel contempo la nascita e la crescita di attività economiche, commerciali e professionali localizzate, puntando in primo luogo sulla sicurezza e sulla legalità.
Le aree tematiche e le linee di intervento, ce saranno oggetto di ulteriore e specifica elaborazione i cui frutti saranno resi pubblici a partire da settembre, sono quattro: patrimonio edilizio e abitativo, mobilità e infrastrutture; servizi pubblici, scuole, servizi sociali e sanitari, servizi culturali , strutture sportive; commercio e artigianato; ordine pubblico.
Per fare degli esempi concreti, si chiede l’allocazione nel quartiere di uffici e servizi di rilievo cittadino, l’apertura di istituti di istruzione superiore – a partire dall’istituzione del Liceo musicale, l’affidamento delle strutture sportive e culturali esistenti a soggetti gestori in grado di garantire un utilizzo sociale delle stesse, l’assegnazione alla rete delle associazioni di una delle masserie non utilizzate per la creazione della “casa delle associazioni”, il completamento e attivazione dell’area artigianale, l’apertura immediata del confronto sull’avvio della zona franca prevedendo anche la possibilità di agevolazioni sulle imposte comunali per quelle attività che si insediano nel quartiere, la presenza coordinata delle forze dell’ordine e dei vigili urbani.
Con quest’ultimo punto si è già incrociata la notizia che, a partire da lunedì 19 luglio il Comando della Compagnia Carabinieri di Catania-Fontanarossa, già ubicato in via Zia Lisa, sarà attivo presso la nuova struttura di Villa Papale, dove, dal 2 luglio, opera già la Stazione Carabinieri di Catania Librino.
“Riteniamo – ha sottolineato Sara Fagone, della Cgil Librino – che, con la presenza delle organizzazioni datoriali, oltre che delle istituzioni e associazioni che già operano nel quartiere, oggi si stia facendo un passo significativo in avanti”, perché consente di mettere insieme delle competenze e dei punti di vista differenti ma convergenti nel medesimo obiettivo di dare senso e vitalità ad un quartiere che, più che anonima periferia, va vista come una vera e propria città nella città.
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