Prima un progetto che, se realizzato, l’avrebbe stravolto e le battaglie per fermarlo; poi un iter che più che altro è un calvario, per realizzarne – e solo in parte – il restauro, con i quattrini dell’Unione europea che, del resto, pare, li rivoglia indietro. Infine un articolato capitolo giudiziario.
Stiamo parlando dello storico giardino pubblico di Catania, più noto come villa Bellini, mutilato da lavori eterni, dissestato, aggredito dai vandali, chiuso alla fruizione dei cittadini, gli alberi sporchi e il degrado dappertutto, anche nelle parti che sarebbero già state restaurate. Nulla hanno potuto i comitati creati in difesa della Villa. Nulla, anche se a farne parte erano personaggi di spicco della Catania che conta. Mentre i lavori sono lungi dall’essere completati, l’Unione europea pare voglia indietro i fondi erogati, ben 12 milioni di euro. Che non sono bruscolini. Il Comune di Catania avrebbe fatto il piccolo errore di rivolgere il bando di gara solo ad aziende italiane, non pubblicandolo sulla gazzetta ufficiale europea.
Ma non basta. Alla telenovela della villa Bellini si aggiunge adesso la puntata dell’intervento della magistratura, un intervento -come dire ?- incrociato. Il sindaco manda le carte in Procura. Adesso, il 26 marzo scorso. Ma si viene a sapere che già nell’ottobre 2008, la Guardia di Finanza e la Procura di Catania si stanno occupando del giardino.
Qualche giorno fa, dunque, il sindaco Stancanelli, pur confermando la sua stima e fiducia nell’operato del capo di gabinetto nonché progettista e direttrice dei lavori del giardino, architetta Marina Galeazzi, deposita in Procura, attraverso l’avvocatura comunale, un esposto-denunzia con la contestuale trasmissione di tutti gli atti relativi ai lavori di restauro e riqualificazione del giardino Bellini. L’iniziativa del primo cittadino intende – a suo dire- essere un “atto di trasparenza e chiarezza nei confronti della città a seguito delle numerose prese di posizione, e insinuazioni anche tramite gli organi di stampa, relative all’esecuzione dei lavori dello storico giardino, avviati nel 2002 sulla base di un progetto presentato l’anno precedente dall’amministrazione e finanziato dall’Ue nell’ambito del Por 2000-2006 -misura 5.02- della Regione Siciliana”.
E il sindaco non ne sapeva nulla? O se sapeva perché non ne ha informato il consiglio, l’associazione SOS villa Bellini e la città? “Noi avevamo intuito che qualcosa non andava”, dicono i rappresentanti dell’Associazione che già nel novembre 2009 durante l’ennesimo sit-in avevano chiesto al sindaco di rispondere ad undici domande per fare definitivamente luce sui dubbi e i misteri della ristrutturazione della Villa. Di fronte alle proteste, ai cortei, ai sit-in e alle ulteriori richieste di chiarimenti nessuna risposta da parte dell’amministrazione comunale che ha per giunta mostrato di non gradire la costituzione di una commissione consiliare d’inchiesta voluta da molti consiglieri e non solo dell’opposizione.
Guarda la cronistoria del progetto
cataniapolitica.it: ora è veramente villa bellinigate. La procura già da un anno indaga sui lavori
step1.it: Trasparenza contro il degrado
I siti seguenti si caratterizzano per due motivi: pubblicano lo stesso testo, che riporta solo il punto di vista del sindaco, e ignorano la notizia della indagine avviata un anno fa dalla procura. Sorge spontanea una domanda. I due siti lavorano all’unisono su veline trasmesse dal Comune? E dunque, che tipo di informazione fanno?
cataniaoggi.com:_VillaBellini: sindaco dispone invio documenti alla procura
catania.blogsicilia.it: Villa Bellini: Stancanelli intervenga la magistratura
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