Siamo sicuri che il futuro postulatore della causa di beatificazione di Mario Ciancio chiuderà la pratica nel giro di poche settimane, dato che di miracoli fatti dal de cuius, addirittura quando era ancora in vita, se ne contano già a dozzine.
Certo non sono guarigioni, sono quasi tutti miracoli fatti pro domo sua e per il suo ristretto circondario, ma sempre di miracoli si tratta! Suvvia, non spacchiamo sempre il capello in quattro, che alla fine rischiamo di restare calvi e dovremo chiedere una consulenza (certo non gratuita) al Berlusca.
L’ultimo della serie riguarda l’apertura del primo tratto dell’Asse Attrezzato, lungo circa 800 metri, che collega l’autostrada Palermo-Catania, prosegue sino alla grande rotatoria del costruendo ospedale San Marco e ancora lungo la bretella che conduce all’altra rotatoria per la strada statale 192 e all’Asse dei Servizi per il centro cittadino.
Si tratta, come ci spiega M. Nicosia con l’articolo Le porte di Catania si chiudono a Librino, pubblicato su ‘La periferica’, di un’opera strategica che si aspetta da decenni e che nel tratto principale dovrebbe collegare Librino con Corso Indipendenza. Ma quando sarà interamente aperta al traffico, non è dato di sapere.
Nel caso in questione il miracolo in effetti è triplo. Primo: il tratto appena inaugurato è stato completato in un batter d’occhi. Secondo: in maniera del tutto casuale, lungo il suo percorso si incrocia con l’ingresso del nuovo centro commerciale “Le Porte di Catania”. Terzo: con straordinario tempismo, le due opere sono state inaugurate lo stesso giorno, il 25 marzo scorso: l’apoteosi del prodigioso.
Ma che c’entra Ciancio con tutto questo?
Scrive Nicosia: “Sarà una casualità che nell’ultimo anno, dall’avvio dei lavori del centro commerciale, il quotidiano “La Sicilia” di Mario Ciancio, precedente proprietario dei terreni sui quali sorgono il centro e l’ospedale San Marco, trasformati da un ubbidiente Consiglio comunale da agricoli ad edificabili, abbia messo in moto una fortissima campagna mediatica per spingere al completamento di questa opera che pure da decenni era ferma nel silenzio di stampa e televisioni? Sarà una casualità che Comune e Regione siano riusciti a superare gli insormontabili intoppi burocratici per completare il primo tratto e si siano arenati per il secondo?”.
Grazie ad una variante al Piano regolatore, gentilmente approvata durante la mai sufficientemente esecrata Amministrazione del druido U. Scapagnini, Ciancio era infatti riuscito a trasformare da area agricola in area commerciale edificabile un enorme terreno posto di fronte al quartiere ex abusivo Pigno, moltiplicando di decine di volte il suo valore originario.
Successivamente ha venduto le quote di proprietà da lui controllate alle Società che hanno materialmente costruito il centro commerciale, le quali hanno anche tentato, per non pagare i relativi oneri al Comune di Catania, di far passare come opere di urbanizzazione di interesse pubblico, interventi che in effetti erano funzionali alla bonifica del territorio e alla costruzione di parcheggi interni al centro. Ma l’operazione solo in parte, in questo caso, è andata a segno.
L’ulteriore “presa in giro per la periferia Sud di Catania” consisterebbe nel fatto che “oltre a subire il pesante contraccolpo commerciale per un territorio già commercialmente poco sviluppato” dovrebbe anche “dividere gli sgravi fiscali della zona franca, se ci saranno, con i negozi della galleria Auchan”. Il danno e la beffa!
Si tratta, ad ogni buon conto, dell’ennesimo mostro commerciale con dentro 150 negozi, quasi tutti fotocopia degli ormai innumerevoli centri che stringono Catania come in una morsa. Proviamo ad elencarli:
Centro Commerciale Auchan Catania La Rena (17 negozi);
Centro Commerciale Auchan Misterbianco (CT) (14 negozi)
Centro Commerciale Auchan Bicocca (CT) (150 negozi)
Centro Commerciale Etnapolis Belpasso (CT) (Carrefour,120 negozi, Warner Village)
Parco Commerciale Le Zagare San Giovanni La Punta (CT) (Iperspar e 70 negozi)
Centro Commerciale Le Ginestre Tremestieri Etneo (CT) (Iperspar e 25 negozi)
Centro Commerciale Il Ciclope Acireale (CT) (Ipersimply e 25 negozi)
Centro Commerciale Conforama-Cityper Riposto
Parco Commerciale I Portali San Giovanni La Punta (CT) (100 negozi,Cinestar)
Centro Commerciale Katanè Gravina di Catania (CT) (Ipercoop e 75 negozi)
Ipersimply Ognina
Aggiungiamo adesso quelli di prossima apertura:
Centro Commerciale Felix Misterbianco (CT) (iper e 100 negozi)
Centro Commerciale Multisala San Gregorio (CT) (Carrefour,multiplex e negozi)
Ikea Catania
A questo va aggiunto ancora il costruendo Centro commerciale all’ingrosso della Città di Catania, che dovrebbe essere situato un poco più avanti, accanto alla nuova sede del Mercato agroalimentare. Un record da Guinness!
E questo sarà il risultato fra il 2010 e il 2011:
Se H. Marcuse avesse potuto studiare da vicino questo incredibile paradosso che sta accadendo dalle nostre parti, avrebbe intitolato il suo saggio più famoso “L’uomo a una dimensione. Teoria e pratica nella Catania del III millennio”. Ma poi sarebbe andato a farsi monaco anacoreta nel deserto del Kalahari.
Siccome però per mettere a segno tutti questi colpi qualche peccatuccio sarà pure stato commesso, ecco l’angolo buonista: nel nuovo centro, uno stand, gratuito si spera , concesso alla vicina parrocchia di s. Giuseppe al Pigno, che espone e vende lavoretti fatti da volontari per contribuire alla costruzione dell’oratorio parrocchiale.
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Salve sono Veronica Odierno e mi farebbe tanto piacere poter lavorare con voi... non riesco a trovare dove mandare il curriculum se cortesiamente mi fate sapere... Grazie mille