Intento della ricerca era di cogliere quale percezione del fenomeno mafioso hanno i ragazzi.
Abbiamo provato a sottoporre l’esito di questa di questa rilevazione al giudizio di altri coetanei di un Istituto tecnico della città, ricavandone la sensazione che le opinioni espresse da questi ragazzi sui loro coetanei siano meno ingenue e disincantate di quanto si possa credere.
Martina e Ruben, ad esempio, hanno rilevato che non manca una conoscenza generale del fenomeno, anche se parziale soprattutto nella sua dimensione storica. Malgrado ciò, al di là dei riferimenti a personaggi impegnati nella lotta contro la mafia, resta la sensazione di una sostanziale, pur se implicita, scelta di convivenza indotta dalla rassegnazione.
In qualche caso, sostiene ancora Martina, non sembra pertinente assimilare a comportamenti mafiosi comportamenti che non sono necessariamente della stessa natura, come chiedere la raccomandazione per un posto di lavoro.
Molte risposte alle domande su una generica disponibilità a collaborare alla costruzione di una cultura della legalità – rilevano Marco, Alessio e Claudio – non corrispondono alla vita e ai comportamenti reali degli stessi ragazzi che le hanno date.
Alcune risposte appaiono contraddittorie perchè evidenziano una relativa consapevolezza ma anche una certa confusione. E’ vero infatti che l’omertà rende complici (Martina) ma molte volte la paura prende il sopravvento sulla giustizia (Claudio).
Significativa, a questo proposito, appare la percezione che il tasso di criminalità presente in città sia medio-alto, ma soprattutto il fatto che la schiacciante maggioranza (63%) attribuisce più potere alla mafia che allo Stato (13%): è come se si pensasse, dice Marco, che la mafia sia un male incurabile di cui si conoscono le patologie, ma non le cure.
A questo proposito, non è priva di interesse l’osservazione di Andrea, secondo cui spesso i film a sfondo mafioso, magari contro le loro stesse intenzioni, hanno un ruolo negativo nella costruzione dell’immaginario collettivo.
La mafia, d’altra parte, non appare più come un fenomeno solo siciliano; è estesa in tutto il mondo ed è capace di rinnovarsi continuamente (Claudio). Spesso si sente dire della scoperta di infiltrazioni mafiose nella costruzione di grandi infrastrutture al nord.
Né bisogna dimenticare, ricorda Carmelo, i legami tra la mafia e il mondo politico e la sua capacità di penetrare nelle istituzioni, indipendentemente dai colori politici. Anzi, sostiene Giuseppe, questa situazione potrebbe peggiorare a causa dei rischi di abbandono da parte dello Stato connessi con l’attuazione del federalismo.
Qualche osservazione infine sul metodo con cui è stata condotta la ricerca. Discutibile ci è sembrata infatti la struttura del questionario, disorganica e frammentaria nella successione delle domande. Più in generale dà l’impressione di concedere troppo spazio alle domande sulle buone intenzioni e approfondisce poco quelle sui comportamenti reali, che poi sono quelli che contano, tanto è vero che le risposte alle domande basate sull’analisi della realtà sono molto pesanti.
In positivo, comunque, il messagio più importante rilanciato dai ragazzi è la certezza che la mafia solo in apparenza è fonte di ricchezza, come spesso si vuol far credere: essa è ben individuata come un’organizzazione criminale capace di attuare uno sfruttamento che aumenta il divario all’interno della società meridionale e fra nord e sud.
Per usare una bella espressione di Giuseppe, essa è come un albero a cui bisogna tagliare le radici che penetrano nella società. Ma questo non si può fare restando isolati e impotenti, ricorda Marco. Il collettivo è sempre più forte.
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bellissima questa manifestazione nelle scuole.. penso che questo attegiamento di coinvolgimento dei ragazzi a condividere un pensiero per trarne delle considerazioni meritevoli sia veramente geniale.. è tanto facile parlare di mafia e "concludere" il discorso senza aver trovato una soluzione.. non dico che questi inconti con i magistrati e facendo il questionario si sia arrivato ad un punto definitivo, ma almeno ai ragazzi si è aperto un'orizzonte più ampio, un fascio di luce che permette di vedere speranza da questo male.. l'associazione Pizzo Free è poco conosciuta, anzi per niente dalle mie zone.. mi piacerebbe tanto che queste manifestazioni di legalità venissero espanse su tutto il territorio siciliano e non in maniera omogenea.. i ragazzi. noi ragazzi.. pilastri del prossimo futuro dobbiamo renderci conto di cosa ci aspetta.. cosa ci tocca combattere e da cosa non ci dobbiamo fare contaminare! spero questo..
e continuo a sperare per un futuro migliore.. un futuro sano dove non ci sia più la paura di vivere!