“Le amministrazioni di centrodestra di ogni ambito, comunale, provinciale e regionale, stanno dimostrando tutta la loro incapacità di progettare la mobilità del domani. Dovrebbe ormai essere chiaro che il trasporto veicolare privato deve necessariamente essere compresso per dare spazio ad un trasporto pubblico, su gomma e su rotaia, efficiente”.
Lo affermano e Marcello Failla, responsabile politiche comunali di Rifondazione Comunista e Massimo Mingrino responsabile politiche comunali PDCI, intervenendo sui dati emersi da Cittalia 2009 (il rapporto sulla mobilità delle città metropolitane) e sulle difficoltà con cui fanno quotidianamente i conti i pendolari della tratta ferroviaria Messina-Catania-Siracusa.
I due esponenti comunisti sottolineano come si sia “accentuato in maniera esponenziale, a ridosso delle festività natalizie, il problema della mobilità per i cittadini catanesi e dell’hinterland” e denunciano ancora una volta che “ad un anno e mezzo dal proprio insediamento, l’amministrazione comunale di Stancanelli si è impantanata tra l’endemica, gravissima crisi economica dell’Amt (ricordiamo il debito di circa 120 milioni di euro ed un crollo del numero dei passeggeri di più del 30%) e la propria assoluta incapacità di esprimere un piano organico per la mobilità nella nostra città, stritolata da un traffico caotico e convulso”.
“Né – aggiungono Failla e Mingrino – il Presidente della Provincia, che più volte ha pubblicamente rivendicato un ruolo di coordinamento in materia da parte dell’ente che sovrintende, è stato fin qui capace di esprimere anche solo una timida proposta. Il tutto in un quadro regionale che vede la Sicilia agli ultimi posti, a livello nazionale, per il trasporto su rotaia, con una diffusione a tappeto del binario unico e solo pochi tratti a doppio binario”.
Catania, 10 dicembre 2009
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