Un quartiere definito (eufemisticamente) a rischio. Una struttura recuperata e dotata di tutto il necessario per diventare un importante centro culturale e sportivo.
E’ meglio farla funzionare in modo efficace o abbandonarla al degrado e ai vandali?
La seconda che hai detto, rispose, appena eletto, nel lontano anno 2000, il sindaco Scapagnini, mai sufficientemente esorcizzato; e così non rinnovò la convenzione ad alcune associazioni del quartiere che, a partire dal 1996, si erano macchiate dell’orrenda colpa di aver fatto di Villa Fazio e dei suoi impianti sportivi un centro di aggregazione per i ragazzi di Librino.
E siccome per la sua elezione aveva probabilmente da pagare non poche cambiali alla Curia catanese, per cominciare a togliersi i debiti affidò la struttura a don Lo Cascio, parroco della parrocchia del Borgo antico di Librino, che fra l’altro non aveva nemmeno competenza territoriale sull’impianto.
Era il primo segno di sfiducia nei confronti di don Coniglione, parroco della parrocchia della Resurrezione del Signore nel cui territorio è situata Villa Fazio, colpevole di aver pacificamente collaborato con chi fino ad allora l’aveva gestita, senza pretenderne un uso esclusivo?
Né fu questo l’unico ‘donativo’ che l’amministrazione del pio e devoto Scapagnini fece alla Curia catanese, affidando alle realtà cattoliche di assistenza sociale, con una sorta di delega quasi esclusiva, diversi altri spazi e dando molto meno credito, per motivi non certo nobili, alle associazioni di partecipazione civile presenti nel quartiere: una mano lava l’altra, recita un antico adagio, e Curia e sistema politico locale ne hanno sempre tenuto buon conto (e ne continuano a tenere, come dimostra, su un altro fronte, anche l’agire del presidente Castiglione).
La realtà è che sotto la nuova (non) gestione di padre Lo Cascio la struttura è stata chiusa, abbandonata a sé stessa, regolarmente vandalizzata e ridotta a discarica, fino ad essere diventata, la scorsa estate, teatro in cui è stato consumato un delitto di pedofilia.
Intanto, nel marzo del 2007, il mite padre Coniglione veniva improvvisamente dimissionato dalla Curia e trasferito in una più riposante parrocchia di mezza collina (ma i cristiani di Librino avranno prima o poi diritto di sapere perché ciò è accaduto o sono solo delle ‘pecorelle’ da pascere?), e sostituito dal più energico don Santino Salomone, ben più avvezzo a trattare con la meglio classe politica catanese.
L’ipotesi ambiziosa era di utilizzare l’impianto all’interno di un più vasto progetto interparrocchiale, ma, a quanto pare, i suoi stessi confratelli delle altre parrocchie del quartiere per primi non gli hanno dato corda.
Villa Fazio sembrava destinata a continuare a marcire, ma all’inizio di quest’anno la Rete delle realtà associative e di volontariato presenti a Librino riprende in mano l’iniziativa, chiedendo in modo sempre più insistente l’affidamento in gestione di una struttura, che potrebbe benissimo essere Villa Fazio, per farne una Casa delle Associazioni.
Questo lavoro di pressione è culminato con l’esposto che Rifondazione comunista ha presentato alla Procura della Repubblica perché i responsabili del degrado degli impianti siano perseguiti e perché, al contempo, l’amministrazione comunale si adoperi immediatamente per garantire la funzionalità degli impianti e l’affidamento alle organizzazioni di volontariato che da anni operano nel quartiere.
La prima, parziale, buona notizia è che, sotto la spinta di queste forze convergenti, pochi giorni addietro il sindaco Stancanelli ha finalmente revocato la convenzione stipulata a suo tempo dalla giunta Scapagnini, con la parrocchia di borgo Librino per la gestione del complesso sportivo Villa Fazio.
Con legittimo orgoglio, La Periferica, il coraggioso giornale di quartiere fra i protagonisti di questa battaglia, ha così commentato la novità: “E’ questo un primo indispensabile passo per appurare le responsabilità di chi ha reso possibile lo scempio di una delle strutture più importanti del quartiere, che negli anni scorsi era diventata un importante riferimento per tanti ragazzi e sportivi ed una preziosa occasione di aggregazione sociale per uno dei quartieri più carenti di servizi della città. Adesso invitiamo il sindaco a predisporre un urgente intervento di manutenzione della struttura, in grado di ripristinare la piena funzionalità degli impianti sportivi e degli spogliatoi nonché a provvedere ad affidarne la gestione a tutte quelle associazioni sportive, ricreative e culturali del quartiere di Librino che da un anno, in più sedi, ne hanno avanzato richiesta.”
PS: oltre agli articoli che abbiamo già dedicato all’argomento (vedi alla voce ‘Villa Fazio’) è utile la consultazione del Dossier e della galleria fotografica pubblicati da La Periferica.
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