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Concorso a preside: tutto da rifare?

Ritorniamo ad aggiornarvi sulla controversa vicenda del concorso ordinario per dirigenti scolastici invalidato  dal Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia con due sentenze del maggio 2009.
Il 10 novembre scorso, il CGA per la Regione Siciliana ha emesso un nuovo giudizio di esecuzione, relativo ad una delle suddette sentenze; ne riportiamo alcuni passaggi significativi.
Il primo, inequivocabile “…deve essere dichiarato l’obbligo dell’Amministrazione di conformarsi al giudicato ponendo in essere misure e provvedimenti necessari alla rinnovazione della procedura concorsuale”. E ancora, solo qualche rigo prima: “Non vi è alcun dubbio che si tratti di un effetto dirompente, del quale, tuttavia, l’Amministrazione ha inteso correre il rischio, non potendo non essere consapevole della puntualità della censura, e degli effetti riflessi che sarebbero derivati ove il provvedimento fosse stato annullato.” In sintesi il giudizio di ottemperanza:

  • striglia alcuni neopresidi ricorrenti e i loro avvocati dichiarando l’inammissibilità di interventi promossi da soggetti che abbiano partecipato al concorso, perché per la giurisprudenza il giudizio di ottemperanza è una misura di ulteriore tutela in favore di chi ha ricevuto una sentenza favorevole; pertanto esso è riservato esclusivamente al ricorrente vittorioso, ed è escluso che possa essere utilizzato dai controinteressati
  • censura l’Amministrazione scolastica che si è costituita in giudizio per negare che l’annullamento pronunciato con la decisione da eseguire abbia efficacia erga omnes (nei confronti di tutti).

Infatti  “… l’annullamento giurisdizionale della deliberazione di nomina della commissione giudicatrice di procedure concorsuali produce l’effetto della caducazione di tutte le operazioni di valutazione effettuate da detto organo (per tutte, Cons. Stato, Sez. V, 25 settembre 2006, n. 5625).” Inoltre la decisione dell’Amministrazione di nominare una nuova commissione per correggere per la terza volta (!) gli elaborati delle ricorrenti “costituisce sostanziale elusione del giudicato […] dal momento che gli eventi hanno vanificato del tutto le garanzie di segretezza della generalità degli elaborati e, l’impossibilità, pertanto, di ricostruire, con la mera rivalutazione, la posizione lesa.” E infine: “…L’alternarsi indeterminato della presenza del presidente a talune e non ad altre valutazioni vale soltanto ad evidenziare […] una modalità operativa che ha eluso in radice, con la violazione della collegialità, anche le garanzie complessive del procedimento concorsuale, irrimediabilmente compromesse.”

  • riconosce le ragioni della ricorrente

perché “Il provvedimento adottato costituisce sostanziale elusione del giudicato, in quanto non è idoneo a restituire, alla concorrente lesa, il bene della vita sottrattole” e perché non la risarcisce la nota dell’Ufficio Scolastico Regionale (prot. n. AOO.DIRS Reg,Uff, 15771 Uff. IV del 21 luglio 2009, del Direttore Generale dell’USR), che “le faceva sapere che […] appena fosse pervenuta autorizzazione alle nomine in ruolo dei Dirigenti scolastici usciti vincitori dalla procedura, si sarebbe provveduto di conseguenza, previo accantonamento di un posto in favore dell’interessata”. E nonostante tutto questo c’è l’emendamento salva-presidi siciliani (come se di questi “privilegi” avesse bisogno la Sicilia). Il 20 novembre ci sarà la discussione al Senato (a questo proposito può essere utile vedere l’allegato Discussione VII Comm. Senato ed emendamenti presentati), e, se le cose andranno come sono andate alla Camera, ancora una volta l’intervento di garanzia della magistratura sarà reso vano. No, non c’è da temere, nessun terremoto per la scuola siciliana… tutto cambia perché niente cambi davvero. E, se le cose andassero davvero così, vorrebbe dire che più le sentenze sono serie, puntuali (!), capaci di parlare alla responsabilità di tutti i cittadini, minore è la possibilità che esse vengano applicate.
Il giudizio del Consiglio di Giustizia Amministrativa è importante. Ve ne consigliamo la lettura.
Leggi il resoconto della Discussione della VII Commissione del Senato e gli emendamenti presentati
Leggi il post Concorso truccato, preside occupato del 6 novembre, in cui sono esposti i termini della questione

Argo

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